Bastico (Pd): il Governo è bloccato dalle liti e la scuola dai tagli
Data: Giovedì, 30 giugno 2011 ore 14:38:47 CEST
Argomento: Comunicati


La scuola pubblica continua ad essere colpita dal governo Berlusconi; non c’è decreto – ormai il governo opera solo attraverso decreti su cui pone la fiducia – che non contenga norme sempre più pesantemente negative per la scuola. Così è per il dl Sviluppo (come al solito un titolo positivo del tutto inappropriato), che, dopo il voto alla Camera, ha iniziato l’iter al Senato: a differenza di quanto promesso dal Ministro, il decreto non contiene alcun piano di stabilizzazione dei precari (o meglio non ne definisce le quantità); per evitare sanzioni nei confronti del governo, sospende per la scuola le norme europee a tutela dei precari, già parte della normativa italiana; privatizza il diritto allo studio universitario e i premi per il merito, istituendo la "fondazione per il merito", soggetto privato a cui attribuisce funzioni di programmazione ed indirizzo proprie del Miur.
Con la decisione di slittare le nomine dei docenti al 31 agosto il governo determina le condizioni perché l’anno scolastico inizi nel caos. Ulteriori norme peggiorative per la scuola sono preannunciate nella manovra finanziaria.
E già ora le condizioni della scuola pubblica, al terzo anno consecutivo di tagli insostenibili, sono allarmanti: dalle amministrazioni locali, dalle scuole, dai comitati dei genitori, dagli studenti si alzano grida di dolore e di angoscia per una scuola che perde continuamente elementi essenziali di qualità. Migliaia di bambini sono esclusi dalla scuola dell’infanzia; ormai è scomparso il tempo prolungato nelle scuole medie; i corsi serali e l’educazione degli adulti sono drasticamente tagliati; le ore di laboratorio nelle superiori dimezzate; i licei musicali – innovazione molto decantata dal Ministro nel riordino della scuola superiore – sono attivati solo se finanziati dagli enti locali, dalle fondazioni bancarie o da privati. Non un euro è dedicato all’edilizia scolastica, la cui inadeguatezza è sempre più evidente, tanto che il Consiglio di Stato ha recentemente autorizzato la prima class action contro le “scuole pollaio”. Mentre il governo è totalmente bloccato dalle liti e dalle competizioni interne alla maggioranza, nel vuoto dell’attività parlamentare sono state definitivamente approvate due leggi importanti di iniziativa parlamentare: quella istitutiva dell’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e quella che garantisce una quota di presenza femminile nei consigli di amministrazione delle società quotate.
Dopo gli eccellenti risultati elettorali e referendari, per i quali il contributo delle donne è stato decisivo, il movimento delle donne non ha alcuna intenzione di ritirarsi, ma al contrario sta costruendo reti stabili e proposte politiche e programmatiche: segnalo a questo proposito la Conferenza nazionale delle donne PD “Il nostro tempo è adesso” e l’incontro nazionale di “Se non ora, quando?” il 9 e 10 luglio a Siena.


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