Duemila scuole senza preside. L'accorpamento degli istituti inserito dal governo nella manovra economica
Data: Mercoledì, 29 giugno 2011 ore 08:33:38 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Le scuole più piccole non avranno presidi. Accadrà in duemila istituti italiani. La manovra economica del governo porterà alla scomparsa delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado: diventeranno tutte parte di istituti comprensivi. E’ quello che in parte sta già accadendo da oltre dieci anni sulla base del ministro dell’epoca, Luigi Berlinguer. E’ una scomparsa meramente burocratica e giuridica e si riferisce a scuole con meno di 1000 alunni (o 500 nel caso in cui si trovino nelle piccole isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche con specificità linguistiche).                    
Nelle scuole particolarmente piccole, con un numero di alunni inferiore a 500 (o a 300 nel caso in cui si trovino nelle piccole isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche con specificità linguistiche) non vi saranno dirigenti scolastici a tempo indeterminato ma soltanto soltanto reggenti.

«In parte già accade, si tratta di un processo avviato da Berlinguer quando era ministro - spiega Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola». Infatti in regioni come Emilia o Toscana l’accorpamento di elementari, materne e medie in istituti comprensivi è già compiuto. Un po’ meno in altre zone come il Sud o le regioni con maggiore dispersione di istituti sul territorio. «Di per sè non è un procedimento negativo - continua Di Menna - bisogna capire come verrà realizzato. E’ necessario un coinvolgimento dei soggetti interessati ed evitare che sia soltanto un atto amministrativo».   (di Flavia Amabile  da La Stampa)

redazione@aetnanet.org






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-242826.html