QUANTO COSTA LA MATURITÀ. Tra lezioni private, tasse e contributi almeno 400 euro per buona parte degli studente
Data: Domenica, 19 giugno 2011 ore 14:30:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


I più bravi forse spendono di meno. Ma se non si è fra i ragazzi bravi - e quasi irreali - che studiano senza bisogno di aiuti - bisogna mettere in conto almeno 4-500 euro per sperare di sostenere l'esame di maturità concludersi con un voto non troppo umiliante.
Le tasse. Per sostenere l’esame bisogna pagare le tasse erariali, obbligatorie, ufficiali, previste per legge: 12,09 euro per la tassa d’esame, 15,13 euro per la tassa di ritiro del diploma. Sono poche le scuole però che si accontentano, la gran parte degli istituti chiede fin dall’inizio dell’anno un contributo volontario ma non troppo: chi prova a non pagarlo spesso deve subire ritorsioni: i dirigenti minacciano di non ammettere agli esami o di non esporre il voto sui quadri finali, o di non consegnare le pagelle. Il 54% degli intervistati è stato costretto a pagare il contributo che in questo modo diventa una vera e propria terza tassa obbligatoria. Si parla di cifre che vanno dalle poche decine di euro (meno di 30) fino a sfondare la soglia dei 60 euro (nel 14% dei casi).                         
Discorso a parte per i privatisti per i quali le cifre superano ogni limite della decenza. Nell’istituto tecnico Matteo Ricci di Macerata, ad esempio, quest’anno per essere ammessi all’esame si chiedevano 400 euro, il 60% in più rispetto allo scorso anno.

Gadgets. Promettono di essere l’arma decisiva. L’orologio-bigliettino, 59 euro, 1 giga di memoria, lettore mp3 incorporato e ci si caricano sotto forma di file jpg bigliettini a volontà. Si spinge un pulsante e sullo schermo si ha la soluzione del compito o il tema svolto. I professori fanno i furbi e scoprono l’orologio? Otto euro e si acquista una penna a sfera con un rotolo apribile dove nascondere i bigliettini. Ma la novità di quest’anno è la penna ad inchiostro invisibile. Quattordici euro, permette di scrivere su un foglio qualsiasi cosa che possa tornare utile e di leggerla grazie ad un raggio laser blu.
Il consiglio è di acquistare tutto in modo da non rimanere disarmati se i prof dovessero insospettirsi e sequeestrare qualcosa. Anche con tutti gli sconti vuol dire spendere una settantina di euro. I ragazzi più intemerati potrebbero provare anche a farsi comprare un telefonino nuovo, di quelli economici da trenta-quaranta euro: uno dei trucchi più in voga è di consegnarlo all’ingresso tenendosi in tasca lo smartphone con appunti incorporati.

La tesina. Bisogna averla per racimolare qualche punto in più. Il 30% degli intervistati è disposto a pagarla, avverte il sito Skuola.net che ha realizzato un sondaggio sugli strumenti che useranno i ragazzi. Ma un conto è averla, un altro è scriverla. A volte si prestano madri e padri di buona volontà. Altre volte si fa ricorso alla rete: almeno 5 euro per avere una tesi che si corre il rischio di veder presentar eidentica da due terzi dei propri compagni con argomenti come Svevo per l’Italiano e Joyce per l’inglese.

Le ripetizioni. Due studenti su 3 faranno ricorso alle ripetizioni per prepararsi, è il risultato delle domande poste da Skuola.net. Vuol dire dover spendere anche più di 250 euro. Si va infatti da poche ore di lezioni private (fino a 6) per il 15% degli intervistati a oltre 12 ore per l'8%. Il costo varia: dipende dalla materia e da chi dà le ripetizioni. Latino e greco costano di più perché in genere ci si rivolge a prof in pensione. Per matematica o inglese si riesce a pagare di meno perché ci si può rivolgere a laureati o specializzandi. In media si pagano circa 15-20 euro l’ora. E li pagheranno in tanti: ad ammettere di fare ricorso alle lezioni private non sono solo i meno preparati anche i bravi, svela il sondaggio di Skuola.net: il 60% di quelli che lo faranno non hanno debiti, solo paura.

  (Flavia Amabile da La Stampa)

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