Cosa intende per “continuità”  il DL Sviluppo?
Data: Martedì, 14 giugno 2011 ore 15:07:32 CEST
Argomento: Opinioni


  Lettere in redazione
Gentile Redazione,
il cosiddetto DL Sviluppo, nel paragrafo dell'art. 9 dedicato a “scuola e merito”, introduce l'ormai famigerato comma 17 così: “Per garantire continuità nella erogazione del servizio scolastico e educativo e conferire il maggiore possibile grado di certezza nella pianificazione degli organici della scuola (...)”.
Mi chiedo allora, dopo le tante polemiche che sono state fatte e le varie proposte in zona Cesarini, quale sia il significato dell'espressione “continuità nella erogazione del servizio scolastico”. Mi faccio questa domanda perché,
forse in maniera del tutto strumentale, si è parlato della continuità didattica come una priorità. La qual cosa denota una mancanza di conoscenza, o una finta ignoranza, del meccanismo di assunzione a tempo determinato/indeterminato. Si sa, lo scorrimento delle graduatorie avviene tramite posizioni decrescenti, per cui i precari non sono in grado di garantire la continuità ai propri alunni, anche se intenzionati a farlo. Infatti, le sedi scolastiche che dovrebbero scegliere per mantenere il proposito della continuità potrebbero, se ancora disponibili, essere scelte da qualche altro docente, che avendo una posizione più alta, è giustamente in diritto di farlo. Quindi, anche nell'ipotesi di realizzazione di quella che può essere definita l'epurazione leghista degli invasori (come si è cercato di fare con il tentato congelamento delle graduatorie ed ora con il bonus firmato Pittoni), la continuità didattica non verrà garantita.
Anzi vorrei chiedere ai vari docenti, soprattutto ai “no pettine” - che per me equivale a “no Costituzione” - se davvero è loro priorità la continuità didattica. Faccio un solo esempio: si prenda il caso di un docente che quest'anno abbia insegnato in una scuola di montagna, pur abitando nel capoluogo di provincia. Se per l'anno scolastico 2011-2012, quella stessa sede sarà disponibile insieme ad altre scuole della città, chiedo quale sarà la sua scelta: a) i bambini prima di tutto, borsa in spalla si ritorna in montagna; b) chi se ne frega dei bambini, con la scuola vicino casa... vuoi mettere?  E' rarissimo chi ha oggi la coerenza di scegliere per i bambini. Se non ci credete, andate a controllare i dati delle assunzioni a TD degli anni scorsi e controllate quelli del prossimo anno scolastico. Vedrete che il diritto dei bambini non è la priorità.
Ritornando poi al sen. Pittoni, proprio in base al fatto che la graduatoria funziona a scorrimento e non a soglia di punteggio (si ottiene un incarico in base alla posizione e non al raggiungimento di una quota di punti), il bonus potrebbe essere sia un'aggiunta (“premialità” è stata chiamata!) di 40 punti a chi permane, sia una decurtazione di 40 punti a chi si trasferisce. Tecnicamente non cambia nulla, si ottiene lo stesso scorrimento. Unica differenza è che in un modo può essere mascherato con la parola “premio”, nell'altro è senza veli un furto.  Ovvero premialità per chi permane è uguale a penalità per chi si sposta. Strano che l'effetto sia lo stesso...
Se poi si intende per “continuità” il solo interesse dei docenti ad avere una continuità lavorativa, cioè stipendiale, allora le pressioni leghiste sono manifestamente incostituzionali e soprattutto contraddittorie rispetto a tutta la linea di governo appoggiata. Infatti, la Gelmini, quando passò il suo decreto, disse trionfante che la scuola non era assistenzialismo sociale, e cioè un'erogatrice di stipendi, ed è per questo che si giustificavano i tagli. E allora una proposta come il congelamento o il bonus che cosa sono se non un assistenzialismo su base locale? E poi cosa vuol dire permanenza? Ci sono tantissimi docenti che lavorano ormai permanentemente al Nord, pur provenendo da graduatorie al di sotto della “linea gotica”. Anche loro fanno progetti di vita, affittano case, si prefigurano un futuro stabile. Unica differenza è l'essere iscritti in altra graduatoria, perché queste non si aggiornano annualmente, e poi a volte le bloccano, a volte le aprono, ecc. Negli effetti ci sono centinaia di docenti che hanno lavorato con le cosiddette code o con le graduatorie di Istituto, i quali con un trasferimento a “punteggio spettante” come prevede ora la normativa, potrebbero - anche loro! - tentare di garantire una continuità didattica.
Il mio esempio valga per tutti gli altri casi. Nel 2009 tramite convocazione di coda ho ottenuto un incarico in un paesino della provincia di Torino. Nessuno aveva osato scegliere quella scuola, perché il paesino era isolato, con poca vita, ecc. Insomma, era evitato. Quest'anno avrei fatto carte false per rivedere i miei alunni, e forse anche loro. Non è stato purtroppo possibile, perché il salvaprecari ha permesso ai docenti di ottenere i 12 punti annuali anche trasmigrando in graduatorie dalle quali avrebbero ottenuto un punteggio non specifico. In altre parole: i docenti di italiano delle scuole superiori si sono buttati sulle medie, dandosi in molti un pizzico sulla pancia, perché comunque avrebbero caricato i 12 punti annuali sulle superiori. Il risultato è stato che i miei alunni non solo non hanno rivisto me, quindi non hanno goduto della continuità, ma a metà anno scolastico la nuova docente, che aveva preso il “mio” posto, si è messa in maternità, per cui in due anni ci sono stati tre docenti di italiano diversi. Io ero disposto a portarli dalla prima alla terza!
Questo succede con i provvedimenti (come il salvaprecari, come i congelamenti, come i de-cretini che prevedono bonus e simili) che fanno “bla bla” sulla continuità. Il vero problema sono i tagli spropositati.
Allora chiedo agli onorevoli della Commissione Cultura, e agli onorevoli tutti: pensateci prima di far passare certe proposte, perché le vere ragioni di tutte queste manovre sono più che esplicite, e date le precedenti sentenze, verranno sicuramente combattute nei tribunali e annullate.
Ps.: certo che il nostro Ministero è davvero unico, forse caso raro in Europa. Batte il record per sentenze che pendono sulla sua testa e batte ogni primato per l'incredibile battaglia che fa contro lo stesso personale che dovrebbe mettere in condizioni di garantire “la continuità nell'erogazione del servizio scolastico”.

  Angelo Ciotola
  galeon77@gmail.com






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