Lettere in redazione
Gentile Redazione,
il cosiddetto DL Sviluppo, nel paragrafo dell'art. 9 dedicato a “scuola
e merito”, introduce l'ormai famigerato comma 17 così: “Per garantire continuità
nella erogazione del servizio scolastico e educativo e conferire il
maggiore possibile grado di certezza nella pianificazione degli
organici della scuola (...)”.
Mi chiedo allora, dopo le tante polemiche che sono state fatte e le
varie proposte in zona Cesarini, quale
sia il significato dell'espressione “continuità nella erogazione del
servizio scolastico”. Mi faccio questa domanda perché,
forse in maniera del tutto strumentale, si è parlato della continuità
didattica come una priorità. La qual
cosa denota una mancanza di conoscenza, o una finta ignoranza, del
meccanismo di assunzione a tempo determinato/indeterminato. Si
sa, lo scorrimento delle graduatorie avviene tramite posizioni
decrescenti, per cui i precari non sono in grado di garantire la
continuità ai propri alunni, anche se intenzionati a farlo. Infatti, le
sedi scolastiche che dovrebbero scegliere per mantenere il proposito
della continuità potrebbero, se ancora disponibili, essere scelte da
qualche altro docente, che avendo una posizione più alta, è giustamente
in diritto di farlo. Quindi, anche
nell'ipotesi di realizzazione di quella che può essere definita
l'epurazione leghista degli invasori (come si è cercato di fare con il
tentato congelamento delle graduatorie ed ora con il bonus firmato
Pittoni), la continuità didattica non verrà garantita.
Anzi vorrei chiedere ai vari docenti, soprattutto ai “no pettine” - che
per me equivale a “no Costituzione” - se davvero è loro priorità la
continuità didattica. Faccio un solo esempio: si prenda il caso di un
docente che quest'anno abbia insegnato in una scuola di montagna, pur
abitando nel capoluogo di provincia. Se per l'anno scolastico
2011-2012, quella stessa sede sarà disponibile insieme ad altre scuole
della città, chiedo quale sarà la sua scelta: a) i bambini prima di
tutto, borsa in spalla si ritorna in montagna; b) chi se ne frega dei
bambini, con la scuola vicino casa... vuoi mettere? E' rarissimo
chi ha oggi la coerenza di scegliere per i bambini. Se non ci credete,
andate a controllare i dati delle assunzioni a TD degli anni scorsi e
controllate quelli del prossimo anno scolastico. Vedrete che il diritto dei bambini non è la
priorità.
Ritornando poi al sen. Pittoni, proprio
in base al fatto che la graduatoria funziona a scorrimento e non a
soglia di punteggio (si ottiene un incarico in base alla posizione e
non al raggiungimento di una quota di punti), il bonus potrebbe essere
sia un'aggiunta (“premialità” è stata chiamata!) di 40 punti a chi
permane, sia una decurtazione di 40 punti a chi si trasferisce.
Tecnicamente non cambia nulla, si ottiene lo stesso scorrimento. Unica
differenza è che in un modo può essere mascherato con la parola
“premio”, nell'altro è senza veli un furto. Ovvero premialità per chi permane è uguale
a penalità per chi si sposta. Strano che l'effetto sia lo stesso...
Se poi si intende per “continuità” il solo interesse dei docenti ad
avere una continuità lavorativa, cioè stipendiale, allora le pressioni
leghiste sono manifestamente incostituzionali e soprattutto
contraddittorie rispetto a tutta la linea di governo appoggiata.
Infatti, la Gelmini, quando passò il suo decreto, disse trionfante che
la scuola non era assistenzialismo sociale, e cioè un'erogatrice di
stipendi, ed è per questo che si giustificavano i tagli. E allora una proposta come il congelamento
o il bonus che cosa sono se non un assistenzialismo su base locale? E
poi cosa vuol dire permanenza? Ci sono tantissimi docenti che lavorano
ormai permanentemente al Nord, pur provenendo da graduatorie al di
sotto della “linea gotica”. Anche loro fanno progetti di vita,
affittano case, si prefigurano un futuro stabile. Unica differenza è
l'essere iscritti in altra graduatoria, perché queste non si aggiornano
annualmente, e poi a volte le bloccano, a volte le aprono, ecc. Negli effetti ci sono centinaia di docenti
che hanno lavorato con le cosiddette code o con le graduatorie di
Istituto, i quali con un trasferimento a “punteggio spettante” come
prevede ora la normativa, potrebbero - anche loro! - tentare di
garantire una continuità didattica.
Il mio esempio valga per tutti gli altri casi. Nel 2009 tramite
convocazione di coda ho ottenuto un incarico in un paesino della
provincia di Torino. Nessuno aveva osato scegliere quella scuola,
perché il paesino era isolato, con poca vita, ecc. Insomma, era
evitato. Quest'anno avrei fatto carte false per rivedere i miei alunni,
e forse anche loro. Non è stato purtroppo possibile, perché il
salvaprecari ha permesso ai docenti di ottenere i 12 punti annuali
anche trasmigrando in graduatorie dalle quali avrebbero ottenuto un
punteggio non specifico. In altre parole: i docenti di italiano delle
scuole superiori si sono buttati sulle medie, dandosi in molti un
pizzico sulla pancia, perché comunque avrebbero caricato i 12 punti
annuali sulle superiori. Il risultato è stato che i miei alunni non
solo non hanno rivisto me, quindi non hanno goduto della continuità, ma
a metà anno scolastico la nuova docente, che aveva preso il “mio”
posto, si è messa in maternità, per cui in due anni ci sono stati tre
docenti di italiano diversi. Io ero disposto a portarli dalla prima
alla terza!
Questo succede con i provvedimenti (come il salvaprecari, come i
congelamenti, come i de-cretini che prevedono bonus e simili) che fanno
“bla bla” sulla continuità. Il vero problema sono i tagli spropositati.
Allora chiedo agli onorevoli della Commissione Cultura, e agli
onorevoli tutti: pensateci prima di far passare certe proposte, perché
le vere ragioni di tutte queste manovre sono più che esplicite, e date
le precedenti sentenze, verranno sicuramente combattute nei tribunali e
annullate.
Ps.: certo che il nostro Ministero è davvero unico, forse caso raro in
Europa. Batte il record per sentenze che pendono sulla sua testa e
batte ogni primato per l'incredibile battaglia che fa contro lo stesso
personale che dovrebbe mettere in condizioni di garantire “la
continuità nell'erogazione del servizio scolastico”.
Angelo
Ciotola
galeon77@gmail.com