Un po’ di verità sui posti di sostegno
Data: Lunedì, 30 maggio 2011 ore 06:52:28 CEST
Argomento: Opinioni


Gli alunni aumentano, gli insegnanti calano, ma il numero dei docenti di sostegno di ruolo o con contratto al 31 agosto lievita. allora perché questi ultimi si lamentano sempre? E qual è il motivo del ritornello secondo il quale i tagli al sostegno sono il fiore all’occhiello di questo governo? L’anno scorso, agosto 2010, su poco più di 10.000 immissioni in ruolo, ben 5.022, cioè oltre la metà del contingente, soino andati al sostegno e solo gli spiccioli sono andati alle materie comuni su tutti gli ordini di scuola. Questi i dati del Miur. Scuola dell’infanzia: 1.680 posti. Scuola primaria: 790 posti. Scuola secondaria I grado: 1.740 posti. Scuola secondaria II grado: 724 posti. Scuole speciali: 8 posti. Personale educativo: 36 posti. Sostegno 5.022 posti. E questo nonostante gli organici continuino ad essere caratterizzati da una situazione di “criticità” – come ammette il Miur in un documento – dovuta alla presenza di un “folto” contingente con contratto a tempo determinato, annuale o fino al termine delle attività didattiche, “cui è impossibile  assicurare stabilità e continuità professionale”. La potatura  ha prodotto i suoi effetti sul numero complessivo di posti di docente ricoperti con nomine a tempo determinato, che sono passate dalle 130.835 dell’anno scolastico 2008/2009 alle attuali 116.973, con una flessione di circa 14 mila unità. Analoga flessione delle nomine annue ha riguardato anche il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Tutti piangono tranne i docenti di sostegno. Dagli stessi dati emerge una rilevante contrazione nella consistenza della rete scolastica, sia in termini di scuole funzionanti che di classi attivate, a fronte di un incremento della popolazione scolastica, che è passata dai 7.768.071 studenti del 2008/2009 ai 7.804.711 del 2009/2010, con una variazione positiva di 36.640 unità. A tale aumento hanno corrisposto un decremento di docenti con contratto a tempo indeterminato o determinato annuale (701.646 con una flessione di 23.527 unità) e con contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche (93.696 pari a meno 16.857 unità) e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario con contratto a tempo indeterminato e determinato (231.118 unità complessive con meno 14.157 unità). Solo il numero di personale docente di sostegno fa registrare una sostanziale invarianza rispetto all’anno precedente. In pratica, i posti di sostegno hanno subìto una contrazione di circa 900 unità a fronte di 89.164 unità in servizio. Ma non si pensi a un dato negativo. Il tutto è infatti determinato da un significativo calo dei docenti con contratto a tempo determinato fino al termine dell’attività didattica compensato dall’aumento dei docenti con contratto a tempo indeterminato e determinato annuale”. Sono aumentati, solo per i docenti di sostegno, i posti in ruolo e quelli in organico di diritto. E’ chiaro che avendo essi la possibilità di migrare sul posto comune dopo soli cinque anni di ruolo (un “grimaldello per passare di ruolo” lo ha definito la sottosegretaria al ministero dell’Istruzione del governo Prodi riferendosi a quanti tra loro non fanno il sostegno per vocazione ma per calcolo di bottega) la loro mancanza talvolta si avverte.

Vincenzo Brancatisano
v
i.bra@fastwebnet.it






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-242192.html