Invita a firmare una dichiarazione per la correttezza degli esami di stato - gruppodifirenze@libero.it
Data: Sabato, 21 maggio 2011 ore 20:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


In vista degli ormai prossimi esami di Stato di terza media e di fine ciclo di studi, stiamo raccogliendo adesioni alla dichiarazione riportata qui sotto. Invitiamo a farla propria gli insegnanti e i dirigenti scolastici che avranno il ruolo di presidenti e membri delle commissioni, comunicando la propria adesione all'indirizzo gruppodifirenze@libero.it.
Proprio in coincidenza (fortuita) con l'avvio della nostra iniziativa, è uscito un libro di grande interesse e del tutto in sintonia con le motivazioni che ci hanno spinto a prenderla. Si tratta di Ragazzi, si copia, di Marcello Dei, edito dal Mulino http://gruppodifirenze2.blogspot.com/2011/05/dichiarazione-di-insegnanti-e-dirigenti.html

DICHIARAZIONE DI INSEGNANTI E DIRIGENTI PER LA CORRETTEZZA DEGLI ESAMI DI STATO

Fra poco si svolgeranno gli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di studi. Negli ultimi anni i mezzi di informazione hanno riferito di numerosi casi in cui non è stato assicurato il loro corretto svolgimento. Questo danneggia fortemente la credibilità della scuola italiana e l’immagine degli insegnanti e dei dirigenti.
Non c’è dubbio che la maggioranza dei colleghi agisca in modo inappuntabile e faccia il possibile per garantire la regolarità degli esami. Siamo però consapevoli che un malinteso atteggiamento di “comprensione” nei confronti degli studenti e la diffusa tendenza a considerare inutilmente fiscale la fermezza nel far rispettare le regole (e in alcune situazioni anche pressioni esterne) possono spingere a “chiudere un occhio” se qualcuno copia, a giustificare o a tollerare indebiti aiuti e persino comportamenti gravemente scorretti, come fornire ai propri allievi traduzioni e soluzioni.
Va invece ribadito che certi atteggiamenti non sono affatto un modo di “fare il bene dei ragazzi” e che anzi feriscono la giustizia e il merito. Una scuola, infatti, in cui venga in qualche modo compromessa la regolarità degli esami, abitua gli studenti alla scorrettezza, commette un’ingiustizia verso chi conta solo sulle sue forze e infine svaluta il senso dell’esame come momento importante di verifica delle capacità degli allievi. Viceversa, l’esempio di comportamenti coerenti con i valori che si insegnano costituisce per i giovani la più efficace educazione alla legalità.
Noi pensiamo che il ruolo e l’immagine dell’istruzione pubblica si difendano certamente reclamando nuove leggi e finanziamenti più adeguati, ma anche facendo nel modo migliore la propria parte e assumendosi fino in fondo le proprie responsabilità.
Ed è con questo spirito che noi sottoscritti commissari e presidenti di commissione dichiariamo pubblicamente che ci impegneremo per far sì che gli esami si svolgano in un clima sereno, ma nel rispetto della legalità, dell’equità e dell’imparzialità, a tutela del prestigio della scuola italiana, di coloro che vi operano con ammirevole impegno e dei tanti studenti che si preparano con serietà a questa importante prova.

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