All’IIS “Filippo Brunelleschi di Acireale incontro alunni col prof. A. Di Gregorio, autore del romanzo “Il prima e il dopo” Aletti Editore, 2009.
Data: Venerdì, 20 maggio 2011 ore 21:00:00 CEST
Argomento: Eventi


Alla presenza degli alunni delle classi quinte del Turistico e delle quarte del Liceo artistico, è stato presentato il romanzo del prof.  Adriano Di Gregorio, “Il prima e il dopo” Aletti Editore, 2009. Era presente l’Autore. Dopo una introduzione della prof.ssa M. Pennisi  sul contenuto e le dinamiche del libro, ha svolto la sua relazione il prof. Sicali. La sua asistematica dissertazione è stata incentrata su parecchi punti, che qui vengono elencati come spigolature sintetiche.
1. Si tratta di un romanzo giallo per la presenza di un duplice omicidio misterioso. Ma si può definire giallo-rosa, per il tema d’amore strisciante…
2. “Il romanzo narra le vicende di un insegnante che si trova, suo malgrado, ad indagare su alcuni omicidi mentre è alle prese con una tormentata separazione. Le vicende personali si intrecciano fra loro dando vita a un thriller di grande emozione. Il libro si legge d'un fiato, coinvolgendo il lettore sul filo intricato che l'insegnante lentamente e con grande bravura riesce a <>. La Sicilia sullo sfondo insieme alle vicende scolastiche”. (P. Almirante, aetnanet.org il 5 giugno 2009).
3. Questo è l’anno in cui i professori abbiamo deciso il blocco dei viaggi di istruzioni. Ma non abbiamo mai né potevamo bloccare i viaggi di cultura che permette la lettura dei libri. Questi fanno compiere itinerari meravigliosi. Questo libro è un itinerario della mente nei sentieri di un cuore amante …
4. Questo libro è  pronto come fosse già la sceneggiatura di un film, o una pièce teatrale. Il testo del Di Gregorio è di 135 pp. in  25 capitoli e quindi poco più di 6 pagine per ogni capitolo: quasi scene di film a montaggio rapido.
5. Oggi i libri sono spesso un frutto editoriale e merceologico e viene monopolizzata una opinione pubblica più estesa e meno colta… E’ impossibile leggere tutto ciò che viene pubblicato; ognuno legge ciò che vuole; c’è un passaparola tra i lettori… Il paradosso della narrativa oggi è – purtroppo - quello che gli autori vogliono solo acchiappare i lettori.
6. L’io narrante (non autobiografico) è un prof. e scrittore, che è stato sposato per 15 anni. C’è un filo che lega il racconto del prof: sta scrivendo un libro e non ha tanta ispirazione: un racconto che non prende luce durante lo svolgimento dei capitoli.
7. C’è nel libro una delicata e sottile linea erotico-narrativa. Si legge a pag. 36: “Ero innamorato dell’idea di essere innamorato. Quella notte Stefania rimase con me e ne fu felice”(fine capitolo VI); e a pag 83: “Una vecchia tonnara senza tetto, divenuta meta dei ragazzi che lì, di nascosto, mischiavano i loro sogni”;e a  pag. 87: “ La strinsi forte fino a sentire il battito del suo cuore; presto sentii anche la sua bocca e tutta la sua passione. Il rossore della sua pelle cresceva velocemente ed il calore si univa al mio. Alla fine si addormentò su di me ed io rimasi a guardarla. Ricordo ancora ogni istante di quella sera” (fine cap. XV). E’ la bellezza del non detto e del nostro che dà spazio all’immaginazione e alla dimensione evocativa ed on irica del lettore che sa chiudere gli occhi e gustare i ppunti di reticenza…
8. Ci sono nel romanzo brevi descrizioni paesaggistiche, come istantanee con la polaroid: Per es. a pag 127 del cap. XXII: “Nonostante l’autunno fosse ormai alle porte, la giornata era ancora calda ed invitante e per questo preferimmo andare a piedi. Il sole faceva splendere il bianco dei palazzi liberty ed il verde dei balconi fioriti che si affacciavano sul corso e che in lontananza sembravano toccarsi. I gerani cominciavano a curvarsi, stanchi dopo le fatiche dell’estate, gli anziani camminavano lenti per la strada ed i bambini, correndo, li scansavano appena …” Mentre  l’incipit del cap. XXIV è un colorato acquerello: “Quel pomeriggio era buio e grandi nuvole nere, uscite fuori dal cielo, si spingevano verso il basso; il vento faceva piegare gli alberi e scuoteva i gerani spogliandoli dei loro colori. Il rumore inatteso della pioggia autunnale, che sbatteva contro i vetri, si faceva sempre più forte e l’odore dell’asfalto bagnato, tinto di nostalgia di infanzia, arrivava fin dentro casa…”
9. L’autore dedica il libro alla figlia “alba di nuova vita”.  E si capisce così il titolo sibillino “Il prima e il dopo”. Ante et post. Il capitolo XIV segna il passaggio dal “prima al dopo”: dal il “lei” dell’alunna Aurora al “tu” verso il suo prof.; nel cap. XVI c’è la svolta:dall’ex moglie e dalla giovane Aurora alla collega prof.ssa Stefania, che aspetta un bambino…
10. L’ultimo capitolo risulta nell’insieme un po’ affrettato e riassuntivo, come del resto appare il finale dei Promessi Sposi. E tutti vissero quasi felici e contenti, tranne i morti ammazzati e quelli finiti in carcere.
11. E’ molto interessante consultare il sito web dell’autore del libro e il suo blog: www.adrianodigregorio.it

 Giovanni Sicali
 giovannisicali@gmail.com






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