1. Si tratta di un romanzo giallo per la presenza di un duplice omicidio misterioso. Ma si può definire giallo-rosa, per il tema d’amore strisciante…
2. “Il romanzo narra le vicende di un insegnante che si trova, suo malgrado, ad indagare su alcuni omicidi mentre è alle prese con una tormentata separazione. Le vicende personali si intrecciano fra loro dando vita a un thriller di grande emozione. Il libro si legge d'un fiato, coinvolgendo il lettore sul filo intricato che l'insegnante lentamente e con grande bravura riesce a <
3. Questo è l’anno in cui i professori abbiamo deciso il blocco dei viaggi di istruzioni. Ma non abbiamo mai né potevamo bloccare i viaggi di cultura che permette la lettura dei libri. Questi fanno compiere itinerari meravigliosi. Questo libro è un itinerario della mente nei sentieri di un cuore amante …
4. Questo libro è pronto come fosse già la sceneggiatura di un film, o una pièce teatrale. Il testo del Di Gregorio è di 135 pp. in 25 capitoli e quindi poco più di 6 pagine per ogni capitolo: quasi scene di film a montaggio rapido.
5. Oggi i libri sono spesso un frutto editoriale e merceologico e viene monopolizzata una opinione pubblica più estesa e meno colta… E’ impossibile leggere tutto ciò che viene pubblicato; ognuno legge ciò che vuole; c’è un passaparola tra i lettori… Il paradosso della narrativa oggi è – purtroppo - quello che gli autori vogliono solo acchiappare i lettori.
6. L’io narrante (non autobiografico) è un prof. e scrittore, che è stato sposato per 15 anni. C’è un filo che lega il racconto del prof: sta scrivendo un libro e non ha tanta ispirazione: un racconto che non prende luce durante lo svolgimento dei capitoli.
7. C’è nel libro una delicata e sottile linea erotico-narrativa. Si legge a pag. 36: “Ero innamorato dell’idea di essere innamorato. Quella notte Stefania rimase con me e ne fu felice”(fine capitolo VI); e a pag 83: “Una vecchia tonnara senza tetto, divenuta meta dei ragazzi che lì, di nascosto, mischiavano i loro sogni”;e a pag. 87: “ La strinsi forte fino a sentire il battito del suo cuore; presto sentii anche la sua bocca e tutta la sua passione. Il rossore della sua pelle cresceva velocemente ed il calore si univa al mio. Alla fine si addormentò su di me ed io rimasi a guardarla. Ricordo ancora ogni istante di quella sera” (fine cap. XV). E’ la bellezza del non detto e del nostro che dà spazio all’immaginazione e alla dimensione evocativa ed on irica del lettore che sa chiudere gli occhi e gustare i ppunti di reticenza…
8. Ci sono nel romanzo brevi descrizioni paesaggistiche, come istantanee con la polaroid: Per es. a pag 127 del cap. XXII: “Nonostante l’autunno fosse ormai alle porte, la giornata era ancora calda ed invitante e per questo preferimmo andare a piedi. Il sole faceva splendere il bianco dei palazzi liberty ed il verde dei balconi fioriti che si affacciavano sul corso e che in lontananza sembravano toccarsi. I gerani cominciavano a curvarsi, stanchi dopo le fatiche dell’estate, gli anziani camminavano lenti per la strada ed i bambini, correndo, li scansavano appena …” Mentre l’incipit del cap. XXIV è un colorato acquerello: “Quel pomeriggio era buio e grandi nuvole nere, uscite fuori dal cielo, si spingevano verso il basso; il vento faceva piegare gli alberi e scuoteva i gerani spogliandoli dei loro colori. Il rumore inatteso della pioggia autunnale, che sbatteva contro i vetri, si faceva sempre più forte e l’odore dell’asfalto bagnato, tinto di nostalgia di infanzia, arrivava fin dentro casa…”
9. L’autore dedica il libro alla figlia “alba di nuova vita”. E si capisce così il titolo sibillino “Il prima e il dopo”. Ante et post. Il capitolo XIV segna il passaggio dal “prima al dopo”: dal il “lei” dell’alunna Aurora al “tu” verso il suo prof.; nel cap. XVI c’è la svolta:dall’ex moglie e dalla giovane Aurora alla collega prof.ssa Stefania, che aspetta un bambino…
10. L’ultimo capitolo risulta nell’insieme un po’ affrettato e riassuntivo, come del resto appare il finale dei Promessi Sposi. E tutti vissero quasi felici e contenti, tranne i morti ammazzati e quelli finiti in carcere.
11. E’ molto interessante consultare il sito web dell’autore del libro e il suo blog: www.adrianodigregorio.it
Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com