Lo sciopero della Cgil oscurato dai Tg
Data: Giovedì, 12 maggio 2011 ore 10:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Lo studio di Swg commissionato da RadioArticolo1: i tg non hanno considerato la protesta del 6 maggio "un momento significativo delle vicende socioeconomiche dell'Italia". A parte il Tg3, per gli altri è stato "un evento inutile"  
La maggioranza dei telegiornali "ha scelto di non considerare lo sciopero generale proclamato dalla Cgil come un momento significativo delle vicende socioeconomiche dell'Italia". E' quanto emerge dallo studio presentato oggi (11 maggio) dal presidente di Swg, Maurizio Pessato, nel corso di uno speciale "Dallo sciopero ai referendum: i silenzi della Tv" in onda su RadioArticolo1.
 
 I notiziari italiani, quindi, non hanno valorizzato lo sciopero del 6 maggio e hanno deciso "di sentirlo come uno dei momenti che giornalmente il fluire degli eventi di una società propone". La ricerca si concentra su 30 edizioni monitorate nell’arco della giornata. La scansione ha coperto le aree: della mattina, del mezzogiorno, della sera e della notte a seconda della programmazione dell’emittente.

La presentazione delle osservazioni
Le prime valutazioni possono essere date sulla base della presentazione di due serie di dati: la posizione della notizia relativa allo sciopero nei titoli di testa e il tempo dedicato all’illustrazione della stessa. La posizione definisce una gerarchia delle notizie. Non è l’unico elemento ma inizia a formare, nell’utente, uno schema lungo l’asse dell’importanza. La TABELLA 1 descrive le diverse collocazioni dell'evento.

L'indagine si sofferma sul comportamento dei notiziari. Il TG 1 non da la notizia nei titoli al mattino ma durante lo svolgimento, la tiene poi in posizioni non di primo piano. Il TG 2 (non ha la mattina) offre la notizia come seconda a mezzogiorno e poi non ne parla più nelle edizioni successive. Il TG 3 da il massimo rilievo in tutte le edizioni meno che in quella della sera dove la propone al 3° posto. Il TG 5 mette l’evento in quarta posizione in tutte le edizioni e la sera in terza. Studio aperto, nelle due uscite che ha, colloca lo sciopero al quarto posto a mezzogiorno e nel corpo del giornale la sera. TG 4 sceglie un basso profilo a mezzogiorno ne a sera e recupera la notizia la notte. Il TG 7 apre con un certo rilievo la mattina poi scivola a mezzogiorno e non da la notizia nell’edizione della sera.

Si va, pertanto, da una linearità di comportamento, scegliendo una media importanza, nella definizione della gerarchia della notizia per quanto riguarda il TG 1 e il TG 5; a una sostanziale reticenza, con forme diversificate,  del TG 7, del TG 4,  di Studio aperto, del TG 2; a una posizione di “servizio” (notizia denotata) di SKYTG 24 e RAI News 24; a una significativa informazione del TG 3.

La durata, pertanto, diviene un ulteriore elemento della costituzione dell’importanza della notizia. Non abbiamo definito una specifica misurazione in quanto può essere in parte fuorviante; la lettura, infatti, della notizia va fatta puntando maggiormente sull’esposizione. In ogni caso le testate che hanno presentato maggior linearità scelgono di assegnare tra il 6 e l’ 8 % del tempo complessivo all’avvenimento. Le altre meno e il TG 3 sta tra il 15 e il 20%.

La TABELLA 2 descrive il contesto della notizia.

Altre angolature sono essenziali per cogliere la possibile decodifica dello spettatore; dal tenore della notizia, alla costruzione del messaggio, al confronto con gli altri avvenimenti.

 
In primo luogo va osservato il tenore della notizia. A parte l’impostazione del TG 3 che puntava a motivare l’iniziativa della Cgil e a raccogliere elementi di spiegazione, gli altri TG tendevano a proporre lo sciopero come inutile. Gli elementi sono:

•    la reiterazione (“è il 4°, il 1° di Susanna Camusso”);
•    lo slogan “fisco e lavoro” senza altre indicazioni degli obiettivi;
•    l’assunzione di 67.000 precari della scuola da parte del governo in accordo con i sindacati Cisl e Uil
•    l’approvazione del decreto sullo sviluppo;
•    le interviste a Bonanni, Sacconi e Gelmini
•    la probabile esiguità dei numeri dei partecipanti

Questi elementi sono facilmente reperibili con maggiore o minore presenza in tutte le edizioni.

In secondo luogo si segnala la costruzione del messaggio. Anche dei dati oggettivi possono essere rappresentati con una certa accezione, tale da suscitare una presa di distanza da quanto viene proposto. In questo caso si individuano alcuni passaggi:

•    l’incipit della notizia proponeva quasi sempre il tema del caos dei trasporti e il disagio per i cittadini
•    le frasi di Susanna Camusso erano quasi sempre legate alla tassazione delle "grandi ricchezze (o patrimoni) e delle rendite finanziarie"; mancavano altri messaggi
•    l’apertura a Cisl e Uil era bilanciata dalla segnalazione della "solitudine" della Cgil e dei successi degli altri sindacati

Ne consegue, continua la ricerca, una presentazione che sceglie di non valutare l’elemento affermativo di una manifestazione e, partendo da questo punto di vista, verificarne il percorso, gli esiti e gli stimoli. Non necessariamente positivi ma origine di un aggancio per la relazione. Si preferisce, invece, quasi sempre, partire dall’assunto della negatività di quanto messo in atto; all’utente, poi, tocca costruire da una base indirizzata.

Infine è interessante notare l’assemblaggio delle notizie. La realizzazione, di fatto, del confronto con quanto accade di diverso dallo sciopero. Infatti possono accadere delle cose che sono di una tale rilevanza che sovvertono un ordine gerarchico possibile.

Tre sono gli elementi che ritroviamo in tutte le edizioni e che hanno una portata per i riflessi sugli italiani. La vicenda di Bin Laden sia per le sue implicazioni internazionali che per la continua, ora dopo ora, proposta di novità; tale fatto richiede aggiornamenti continui e servizi da varie parti del mondo. A questo si aggiunge la situazione siriana. Poi vi è la questione degli sbarchi a Lampedusa, anche in questo caso è un continuo modificarsi della situazione e un crescere degli arrivi con implicazioni evidenti per i cittadini. Infine si parla delle posizioni del governo sullo sviluppo economico.

In serata si aggiunge la nota del Capo dello Stato sulla nomina dei sottosegretari che fa fibrillare il mondo politico. A parte queste tematiche che investono l’immaginario collettivo o la politica italiana, le altre notizie, che prendono molto tempo disponibile del telegiornale, segnalano che lo sciopero generale è stato considerato come un evento di ordinaria amministrazione, conclude lo studio. (da http://www.rassegna.it/)

redazione@aetnanet.org






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-241789.html