E i test Invalsi vengono bocciati alle superiori: ''Prove fin troppo facili''
Data: Mercoledė, 11 maggio 2011 ore 11:30:00 CEST
Argomento: Comunicati


Prove Invalsi "fin troppo facili". I test debuttano alle superiori, in seconda, e i ragazzi li bocciano per eccesso di facilita'. O meglio, di "banalita'". La matematica continua a far sempre un po' paura, ma se a certe domande "era difficile rispondere", altre ricordavano decisamente "quelle che ci facevano alle medie". Preoccupazione, poi, per la "privacy: perche' ci fanno tante domande sui nostri genitori?", si chiede una ragazza della II C dello scientifico Newton di Roma.
Insieme alle domande di italiano e matematica, infatti, i ragazzi di seconda superiore hanno dovuto compilare un 'Questionario studente' zeppo di quesiti su eta', data di nascita, origine (per gli stranieri), con quanti genitori si vive. In tanti, soprattutto a Roma, hanno boicottato le prove.            
 Dal collettivo romano 'Senza tregua' spiegano che in moltissimi hanno consegnato in bianco, strappato i codici identificativi, fatto assenza strategica. "Il boicottaggio delle prove Invalsi e' stato un successo- spiegano dal collettivo- E' andato oltre le nostre aspettative. Al Visconti (le scuole sono tutte su Roma, ndr) gli studenti della scuola comunicano 90 schede in bianco o non conteggiabili su 130 presenti, si segnalano casi con 24 schede su 24 in bianco. All'Albertelli 90 questionari in bianco su 130 studenti. Al Virgilio i ragazzi del collettivo della scuola ottengono il risultato di 125 schede in bianco su 169, con studenti che strappano i codici di riconoscimento".
Al Socrate, dicono sempre da 'Senza tregua', "gli studenti di due classi strappano tutti i codici di riconoscimento, minacciati di denuncia da parte degli ispettori esterni e di provvedimenti disciplinari dalla scuola.
Al Giordano Bruno gli stessi commissari dell'Invalsi hanno deciso di far saltare la prova perche' gli studenti delle classi sperimentali hanno deciso di boicottare in massa".
Nella Capitale, al liceo Giulio Cesare, proprio in polemica con i questionari personali somministrati ai partecipanti ai test i ragazzi hanno esposto lo striscione: "Prove Invalsi? Meglio non fidarsi". Nel noto ginnasio gli studenti assenti per protesta alle prove erano "pochi", come confermano anche dalla presidenza.
Ma qualcuno non si e' presentato. Chi c'era si lamenta: "La nostra e' una preparazione umanistica- dice Federico, VG- le crocette non ci piacciono, i prof ci insegnano ad argomentare e noi quello vogliamo fare". Di diversa opinione Alessandro e Alberto, stessa classe: "Il test era facilissimo, protestare e' inutile anche perche' va fatto per legge e, comunque, non conta nella valutazione". Al liceo Virgilio, sempre a Roma, in tanti si sono assentati anche nelle cosiddette classi campione, quelle dove c'erano gli ispettori dell'Invalsi. E chi ha consegnato ha reso spesso inservibili i test dando risposte a casaccio o cancellando i codici indentificativi.
Gli stessi genitori del liceo Virgilio in un lungo volantino hanno detto "No alle prove Invalsi" invitando i ragazzi a consegnare in bianco dopo aver reso illegibile il loro codice identificativo "per impedire ogni schedatura". I genitori hanno chiesto anche agli alunni della classi campione di non entrare e di non avere "contatti" con gloi osservatori Invalsi. Al Tasso rilevazioni 'rego
(da www.dire.it)

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