Prove Invalsi "fin
troppo facili". I test debuttano alle superiori, in seconda, e i
ragazzi li bocciano per eccesso di facilita'. O meglio, di "banalita'".
La matematica continua a far sempre un po' paura, ma se a certe domande
"era difficile rispondere", altre ricordavano decisamente "quelle che
ci facevano alle medie". Preoccupazione, poi, per la "privacy: perche'
ci fanno tante domande sui nostri genitori?", si chiede una ragazza
della II C dello scientifico Newton di Roma.
Insieme alle domande di italiano e matematica, infatti, i ragazzi di
seconda superiore hanno dovuto compilare un 'Questionario studente'
zeppo di quesiti su eta', data di nascita, origine (per gli stranieri),
con quanti genitori si vive. In tanti, soprattutto a Roma, hanno
boicottato le
prove.
Dal collettivo romano 'Senza tregua' spiegano che in moltissimi
hanno consegnato in bianco, strappato i codici identificativi, fatto
assenza strategica. "Il boicottaggio delle prove Invalsi e' stato un
successo- spiegano dal collettivo- E' andato oltre le nostre
aspettative. Al Visconti (le scuole sono tutte su Roma, ndr) gli
studenti della scuola comunicano 90 schede in bianco o non
conteggiabili su 130 presenti, si segnalano casi con 24 schede su 24 in
bianco. All'Albertelli 90 questionari in bianco su 130 studenti. Al
Virgilio i ragazzi del collettivo della scuola ottengono il risultato
di 125 schede in bianco su 169, con studenti che strappano i codici di
riconoscimento".
Al Socrate, dicono sempre da 'Senza tregua', "gli studenti di due
classi strappano tutti i codici di riconoscimento, minacciati di
denuncia da parte degli ispettori esterni e di provvedimenti
disciplinari dalla scuola.
Al Giordano Bruno gli stessi commissari dell'Invalsi hanno deciso di
far saltare la prova perche' gli studenti delle classi sperimentali
hanno deciso di boicottare in massa".
Nella Capitale, al liceo Giulio Cesare, proprio in polemica con i
questionari personali somministrati ai partecipanti ai test i ragazzi
hanno esposto lo striscione: "Prove Invalsi? Meglio non fidarsi". Nel
noto ginnasio gli studenti assenti per protesta alle prove erano
"pochi", come confermano anche dalla presidenza.
Ma qualcuno non si e' presentato. Chi c'era si lamenta: "La nostra e'
una preparazione umanistica- dice Federico, VG- le crocette non ci
piacciono, i prof ci insegnano ad argomentare e noi quello vogliamo
fare". Di diversa opinione Alessandro e Alberto, stessa classe: "Il
test era facilissimo, protestare e' inutile anche perche' va fatto per
legge e, comunque, non conta nella valutazione". Al liceo Virgilio,
sempre a Roma, in tanti si sono assentati anche nelle cosiddette classi
campione, quelle dove c'erano gli ispettori dell'Invalsi. E chi ha
consegnato ha reso spesso inservibili i test dando risposte a casaccio
o cancellando i codici indentificativi.
Gli stessi genitori del liceo Virgilio in un lungo volantino hanno
detto "No alle prove Invalsi" invitando i ragazzi a consegnare in
bianco dopo aver reso illegibile il loro codice identificativo "per
impedire ogni schedatura". I genitori hanno chiesto anche agli alunni
della classi campione di non entrare e di non avere "contatti" con gloi
osservatori Invalsi. Al Tasso rilevazioni 'rego
(da www.dire.it)
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