Idee e speranze del futuro dei giovani a portata di mouse: connessioni pericolose - prof. Carlo Alberto Romano
Data: Martedì, 05 aprile 2011 ore 20:16:02 CEST
Argomento: Redazione


Sempre più ragazzi e adolescenti si affacciano al mondo delle nuove tecnologie informatiche con un mix di curiosità ed ingenuità, non senza rischi e pericoli se non si possiedono tutte le conoscenze specifiche per navigare con sicurezza nel variegato mare di Internet. Occorre, dunque, sorvegliare le fonti e controllare gli accessi per poter essere protetti da eventuali “cattive avventure”.
È questo il contenuto della relazione, dal titolo “Connessioni pericolose”, che il prof. Carlo Alberto Romano, docente associato di Criminologia Penitenziaria dell’Università Statale di Brescia e presidente dell’Associazione “Carcere e Territorio” della città lombarda, ha tenuto nei giorni scorsi agli alunni della scuola secondaria di primo e di secondo grado, dell’istituto S. Maria degli Angeli di contrada delle Brassiche.
Gli studenti, appassionati “consumatori” di Internet, Facebook, Twitter, Google, hanno trascorso un’intera mattinata dialogando con il relatore, il quale si è rivolto ai ragazzi invitandoli a stare sempre attenti a quello che trovano nelle loro navigazioni in rete: “Quando in biblioteca cerchiamo un libro, sappiamo che cosa stiamo rintracciando; quando invece accendiamo il nostro pc, siamo “invasi” da una serie di documenti, filmati, immagini che non abbiamo voluto individuare: occorre affinare le nostre capacità critiche, selezionare le fonti”. È necessario, di conseguenza, mettersi in relazione solo con le persone che si conoscono, evitando di “dare amicizie” o di rivelare la propria identità agli sconosciuti. Un altro tema sollevato dal prof. Romano, nel suo intervento, ha riguardato la questione dell’educazione ai mass – media. “Ai genitori, agli insegnanti ed agli educatori è richiesta una particolare e accurata preparazione per accompagnare i ragazzi ad un consapevole utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione. La rete, se ben utilizzata, rappresenta un’opportunità; ma se non controllata può condurre a dipendenza o, peggio ancora, a spiacevoli rischi e inconvenienti”.
La scuola, quindi, la più importante “agenzia educativa” della nostra società non può ignorare o far finta di niente di un fenomeno diventato ormai così importante nella vita dei ragazzi di oggi. O, forse, la scuola ritiene che facebook sia un “concorrente sleale” o, peggio ancora, un “avversario” ostico e difficile da abbattere. Le nuove tecnologie sono, invece, una sfida che le istituzioni scolastiche devono cogliere e saper affrontare con intelligenza e buon senso. Forse la scuola, ai tempi della Gelmini, ha paura di perdere la “battaglia”, combattuta con le sole armi delle lezioni frontali, delle nozioni e dei tagli indiscriminati di docenti e di ore di didattica.
La rete, invece, usata correttamente, può aprire scenari inimmaginabili e insperati di ricerca, approfondimento, comunicazione e informazione. Internet può essere un valido supporto alla didattica e all’istruzione; un formidabile alleato dei ragazzi e della scuola. Un compagno di studio e di gioco. Le idee e le speranze del futuro dei giovani a portata di mouse.
Basta tenere gli occhi ben aperti. Come direbbe la mia simpatica collega che ama il dialetto: “Stamu attenti picciotti!”.

Angelo Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it





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