I giochi sono fatti: eliminate le code resta la disoccupazione
Data: Giovedì, 31 marzo 2011 ore 14:09:38 CEST
Argomento: Opinioni


Il parere richiesto dal MIUR, firmato dal D.G. Luciano Chiappetta ( Prot. N. AOOODGPER), all’Avvocature dello Stato “in ordine ai comportamenti da assumere ai fini della corretta esecuzione della Sentenza di cui trattasi” ovvero la 41 del 7/02/2011, lascia l’amaro in bocca soprattutto nelle sue battute finali che cito testualmente “Una diversa interpretazione del quadro normativo intesa […] a ripristinare la possibilità di trasferirsi da una provincia all’altra necessariamente, (a pettine), comporterebbe, comunque un notevole disagio per tutti gli aspiranti già inclusi nelle graduatorie delle rispettive province, considerato che le relative posizioni potrebbero essere superate e stravolte da quelle di altri aspiranti, con un conseguente rischio di ulteriore e nutrito contenzioso”. C’è da chiedersi: si riferisce ai docenti di Palermo, Trapani e Canicattì scavalcati da quelli che scenderebbero da Belluno, o viceversa? La risposta è fin troppo ovvia! Sinceramente, con tutta la buona volontà, non riesco a ravvisare nelle suddette parole le aspettative dei docenti precari del SUD (invero, da questa lettera non doveva scaturire alcuna aspettativa per nessuno, bensì solo dati tecnico - giuridici); ravviso invece, ancora una volta, l’estremo tentativo di arrampicarsi sugli specchi sperando fino all’ultimo di bloccare, forse per sempre, tutti quei precari che stavano pensando di andarsi a guadagnare il pane nelle regioni del Nord.

Il Miur cerca il conforto dell’avvocatura dello Stato perché ha già deciso di non accettare i trasferimenti, con il pieno consenso di quasi tutti i sindacati (ad eccezione dell’Anief e di qualche altro), spinto dalle mire  secessioniste della Lega Nord per l’indipendenza della Padania (ma, unni  stà sta Padania?). Che parere potrà dare l’avvocatura dello Stato che ha rappresentato lo stesso Stato dinanzi alla Corte Costituzionale per il giudizio di legittimità della legge che  istituiva le code e che aveva invitato la Corte stessa a ratificare come legittime le code in quanto le graduatorie erano diventate ad esaurimento ? (ma graduatorie ad esaurimento non significa che si vieti la mobilità del lavoratore…!). E’ ormai chiaro che, a parte sorprese clamorose, i giochi sono fatti. Così, tutte quelle persone che erano riuscite con tanti sacrifici a prendere l’incarico annuale dalle graduatorie cosiddette di coda (coda = scarto finale), ora resteranno senza lavoro, visto che nella provincia originaria è praticamente impossibile avere alcun incarico. E si tratta di insegnanti con punteggi elevati che resteranno chiusi nelle gabbie provinciali della vergogna. Mentre insegnanti con pochissimi punti entreranno di ruolo al Nord ed altri senza abilitazione e specializzazione riceveranno incarichi annuali dai presidi. Quindi questo è il risultato finale dei pur legittimi ricorsi dell’Anief.!!!

La cosa più triste è che noi docenti, noi PROFESSORI, siamo governati da gente con il Diploma Radio Elettra, ma a noi stanno chiedendo di tutto di più: un test, un Corso abilitante, la laurea, le lingue, la residenza da qualche parte o il più intelligente “domicilio professionale”, Master post-lauream, e tanto tanto altro. Chissà se ai deputati (che in un mese guadagnano l’equivalente del nostro stipendio di 2 anni) qualcuno abbia mai chiesto di fare anche fino a 17 anni di precariato ripartendo ogni anno dallo stesso miserevole stipendio! O se fossero inseriti nelle categorie protette L.68/99 gli abbiano chiesto di continuare a fare i disoccupati morti di fame fino all’aggiornamento delle graduatorie, tacciandoli di essere di sicuro  falsi invalidi?  

Io non scriverò più. L’Italia andrà avanti lo stesso, ma io mi sono veramente sdegnato di tutto. Non importa cosa deciderà il Miur, qua abbiamo già perso tutti, ma soprattutto ha perso l’Italia.
Alessandro Signorino Gelo
asg67@hotmail.it







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