Crisi delle lauree scientifiche: Ministero in campo
Data: Mercoledì, 30 marzo 2011 ore 19:41:52 CEST
Argomento: Sondaggi


Rispondere alla «crisi delle vocazioni scientifiche» che interessava il nostro Paese come altri dell'area europea e aumentare il numero di iscritti ai corsi di laurea dedicati alle scienze è stato fin dal suo esordio l'obiettivo del Progetto Lauree Scientifiche, varato nel 2004 dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca in collaborazione con la Conferenza dei presidi di scienze e tecnologie e Confindustria. I risultati raggiunti grazie anche al contributo del progetto, con un significativo incremento nelle immatricolazioni ai corsi di laurea delle classi Scienze Matematiche (più 70%), Scienze e Tecnologie Fisiche (+14 %) e Scienze e Tecnologie Fisiche (+ 33%) tra il 2005 e il 2008, ha spinto il ministero a rinnovarlo nel 2009 con il Piano nazionale lauree scientifiche.            
 Ma in che cosa consiste concretamente il progetto? Tenuto conto che i promotori vogliono migliorare la conoscenza delle discipline scientifiche degli studenti delle superiori, avviare un processo di crescita professionale dei docenti e favorire l'allineamento dei percorsi formativi della scuola e dell'università, le attività del piano coinvolgono ragazzi e professori. Ne sono un esempio i laboratori di orientamento per le discipline scientifiche, progettati da docenti universitari e delle superiori. Si possono svolgere a scuola ma pure in università, centri di ricerca e imprese, in base alle necessità e alle esigenze di attrezzature scientifiche. Agli studenti viene offerta l'opportunità di approfondire fenomeni e problemi matematici, scientifici e tecnologici, collegati con la ricerca, l'esperienza quotidiana e il mondo del lavoro, in una prospettiva multidisciplinare. Il progetto prevede anche laboratori di autovalutazione, che stimolano i ragazzi a interrogarsi sulla propria preparazione scientifica ed eventualmente a completarla, in vista della scelta di una facoltà specializzata nelle scienze. Queste attività possono essere arricchite da gare e olimpiadi, ad esempio di fisica e matematica. Gli insegnanti delle superiori, dal canto loro, hanno la possibilità di approfondire le conoscenze disciplinari e interdisciplinari, attraverso percorsi di ricerca e sperimentazione metodologica e curriculare, moduli di formazione e corsi di perfezionamento e il confronto con i docenti universitari nella progettazione dei laboratori. A corollario di queste attività, ci sono la produzione dei materiali per i laboratori, come i kit per la realizzazione di esperimenti, la comunicazione e la circolazione delle idee e delle pratiche con convegni, pubblicazioni e creazione di pagine web. Nel piano dedicato alle lauree scientifiche è inserito anche un sistema nazionale di valutazione e di certificazione del lavoro svolto oltre a un percorso che consenta agli atenei di predisporre verifiche per capire la preparazione iniziale degli studenti all'ingresso in università e assegnare obblighi formativi aggiuntivi a chi non le supera. A questo proposito, a febbraio, il Miur ha comunicato ai dirigenti scolastici che la Conferenza nazionale dei presidi di scienze e tecnologie ha definito le modalità per la sperimentazione delle prove di verifica per l'ingresso ai propri corsi di laurea, destinati agli studenti degli ultimi due anni di superiore.    (da http://www.giornaledibrescia.it/)

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