Rispondere alla «crisi
delle vocazioni scientifiche» che interessava il nostro Paese come
altri dell'area europea e aumentare il numero di iscritti ai corsi di
laurea dedicati alle scienze è stato fin dal suo esordio l'obiettivo
del Progetto Lauree Scientifiche, varato nel 2004 dal Ministero
dell'Istruzione, Università e Ricerca in collaborazione con la
Conferenza dei presidi di scienze e tecnologie e Confindustria. I
risultati raggiunti grazie anche al contributo del progetto, con un
significativo incremento nelle immatricolazioni ai corsi di laurea
delle classi Scienze Matematiche (più 70%), Scienze e Tecnologie
Fisiche (+14 %) e Scienze e Tecnologie Fisiche (+ 33%) tra il 2005 e il
2008, ha spinto il ministero a rinnovarlo nel 2009 con il Piano
nazionale lauree
scientifiche.
Ma in che cosa consiste concretamente il progetto? Tenuto conto
che i promotori vogliono migliorare la conoscenza delle discipline
scientifiche degli studenti delle superiori, avviare un processo di
crescita professionale dei docenti e favorire l'allineamento dei
percorsi formativi della scuola e dell'università, le attività del
piano coinvolgono ragazzi e professori. Ne sono un esempio i laboratori
di orientamento per le discipline scientifiche, progettati da docenti
universitari e delle superiori. Si possono svolgere a scuola ma pure in
università, centri di ricerca e imprese, in base alle necessità e alle
esigenze di attrezzature scientifiche. Agli studenti viene offerta
l'opportunità di approfondire fenomeni e problemi matematici,
scientifici e tecnologici, collegati con la ricerca, l'esperienza
quotidiana e il mondo del lavoro, in una prospettiva multidisciplinare.
Il progetto prevede anche laboratori di autovalutazione, che stimolano
i ragazzi a interrogarsi sulla propria preparazione scientifica ed
eventualmente a completarla, in vista della scelta di una facoltà
specializzata nelle scienze. Queste attività possono essere arricchite
da gare e olimpiadi, ad esempio di fisica e matematica. Gli insegnanti
delle superiori, dal canto loro, hanno la possibilità di approfondire
le conoscenze disciplinari e interdisciplinari, attraverso percorsi di
ricerca e sperimentazione metodologica e curriculare, moduli di
formazione e corsi di perfezionamento e il confronto con i docenti
universitari nella progettazione dei laboratori. A corollario di queste
attività, ci sono la produzione dei materiali per i laboratori, come i
kit per la realizzazione di esperimenti, la comunicazione e la
circolazione delle idee e delle pratiche con convegni, pubblicazioni e
creazione di pagine web. Nel piano dedicato alle lauree scientifiche è
inserito anche un sistema nazionale di valutazione e di certificazione
del lavoro svolto oltre a un percorso che consenta agli atenei di
predisporre verifiche per capire la preparazione iniziale degli
studenti all'ingresso in università e assegnare obblighi formativi
aggiuntivi a chi non le supera. A questo proposito, a febbraio, il Miur
ha comunicato ai dirigenti scolastici che la Conferenza nazionale dei
presidi di scienze e tecnologie ha definito le modalità per la
sperimentazione delle prove di verifica per l'ingresso ai propri corsi
di laurea, destinati agli studenti degli ultimi due anni di superiore.
(da http://www.giornaledibrescia.it/)
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