Basta con la demagogia. Anief richiama il ministro Gelmini ad un confronto vero.
Data: Sabato, 26 marzo 2011 ore 15:35:42 CET
Argomento: Sindacati


Anief richiama il ministro Gelmini ad un confronto vero, sui numeri e non su facili battute ad effetto pubblicitario dichiarate in televisione a “Che tempo che fa” con il solo fine di orientare il consenso dell’opinione pubblica verso l’azione di governo dei tagli.
In 10 minuti, il ministro Gelmini ha cercato di modificare la realtà con facili spot sulla scuola ad uso e consumo del pubblico, a cui è facile replicare con semplici quanto inconfutabili informazioni.
SPOT: troppi insegnanti, quindi salari proletari, lontani di ben 20.000 euro dalla media europea.
I DATI: dopo la riduzione nell’ultimo quinquennio di 110.000 posti tra personale docente e ata, sono stati persino bloccati gli scatti di anzianità. Quindi, la riduzione del personale non ha portato agli aumenti di stipendio. Inoltre, nel paragone numerico tra il personale utilizzato in Italia e in Europa non si tiene conto della nostra specifica utilizzazione di 25.000 docenti di religione e di 95.000 docenti di sostegno.
SPOT: sono aumentati gli investimenti sulla scuola, dove per il 90% la spesa è legata agli stipendi.
I DATI: nell’ultimo rapporto del CNEL, le stime del Governo italiano sulla spesa per il settore dell’istruzione e della ricerca si attestano al 1,5% rispetto alla media UE del 3%. Inoltre, se si sono effettuati 110.000 tagli e se la spesa è legata agli stipendi come è possibile che sia aumentata?                            
 SPOT: si spendono 600.000 milioni di euro per le pulizie affidate a 200.000 bidelli, più dei carabinieri. Non è stato licenziato nessuno.
I DATI: le pulizie per lo più sono affidate alle cooperative private attraverso la terziarizzazione dei servizi per scelta del Governo che così paga meno della metà dello stipendio agli LSU rispetto al personale ATA che, comunque, conta anche il personale tecnico e amministrativo delle segreterie. Ben 70.000 ATA ogni anno sono utilizzati come supplenti su posti vacanti e disponibili. Sono stati cancellati 110.000 posti di lavoro, al punto che il Governo per sopperire a questo blocco del turn-over si è inventato il decreto salva-precari per giustificare la prima cassa integrazione di massa nella scuola.
SPOT: il contenimento della pianta organica ha permesso il pagamento degli scatti ai soli insegnanti.
I DATI: il pagamento degli scatti è avvenuto grazie ai tagli per il 2010, ma non è riconoscibile per legge ai fini pensionistici né di carriera. Di contro, come si evince dai cedolini di gennaio 2011, gli scatti per il personale della scuola sono stati bloccati per il biennio 2011-2012, al contrario dei funzionari di polizia.
SPOT: le famiglie chiedono senza ragione le ore di sostegno e spesso non hanno fiducia nella scuola pubblica, mentre i privati devono entrare nei cda delle università.
I DATI: il servizio pubblico eroga un servizio per più di 5.000.000 di studenti e le famiglie chiedono le ore di sostegno dietro la presentazione di certificati di handicap grave, al punto che la Consulta ha annullato una legge che stabiliva un tetto massimo di ore assegnabili. Gli esercizi finanziari delle scuole, in questo momento, per colpa della mancata pubblicazione del nuovo elenco dei revisori dei conti da parte del ministro, sono senza alcun controllo pubblico.   (da ASASI)

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