Anief richiama il
ministro Gelmini ad un confronto vero, sui numeri e non su facili
battute ad effetto pubblicitario dichiarate in televisione a “Che tempo
che fa” con il solo fine di orientare il consenso dell’opinione
pubblica verso l’azione di governo dei tagli.
In 10 minuti, il ministro Gelmini ha cercato di modificare la realtà
con facili spot sulla scuola ad uso e consumo del pubblico, a cui è
facile replicare con semplici quanto inconfutabili informazioni.
SPOT: troppi insegnanti, quindi salari proletari, lontani di ben 20.000
euro dalla media europea.
I DATI: dopo la riduzione nell’ultimo quinquennio di 110.000 posti tra
personale docente e ata, sono stati persino bloccati gli scatti di
anzianità. Quindi, la riduzione del personale non ha portato agli
aumenti di stipendio. Inoltre, nel paragone numerico tra il personale
utilizzato in Italia e in Europa non si tiene conto della nostra
specifica utilizzazione di 25.000 docenti di religione e di 95.000
docenti di sostegno.
SPOT: sono aumentati gli investimenti sulla scuola, dove per il 90% la
spesa è legata agli stipendi.
I DATI: nell’ultimo rapporto del CNEL, le stime del Governo italiano
sulla spesa per il settore dell’istruzione e della ricerca si attestano
al 1,5% rispetto alla media UE del 3%. Inoltre, se si sono effettuati
110.000 tagli e se la spesa è legata agli stipendi come è possibile che
sia
aumentata?
SPOT: si spendono 600.000 milioni di euro per le pulizie affidate
a 200.000 bidelli, più dei carabinieri. Non è stato licenziato nessuno.
I DATI: le pulizie per lo più sono affidate alle cooperative private
attraverso la terziarizzazione dei servizi per scelta del Governo che
così paga meno della metà dello stipendio agli LSU rispetto al
personale ATA che, comunque, conta anche il personale tecnico e
amministrativo delle segreterie. Ben 70.000 ATA ogni anno sono
utilizzati come supplenti su posti vacanti e disponibili. Sono stati
cancellati 110.000 posti di lavoro, al punto che il Governo per
sopperire a questo blocco del turn-over si è inventato il decreto
salva-precari per giustificare la prima cassa integrazione di massa
nella scuola.
SPOT: il contenimento della pianta organica ha permesso il pagamento
degli scatti ai soli insegnanti.
I DATI: il pagamento degli scatti è avvenuto grazie ai tagli per il
2010, ma non è riconoscibile per legge ai fini pensionistici né di
carriera. Di contro, come si evince dai cedolini di gennaio 2011, gli
scatti per il personale della scuola sono stati bloccati per il biennio
2011-2012, al contrario dei funzionari di polizia.
SPOT: le famiglie chiedono senza ragione le ore di sostegno e spesso
non hanno fiducia nella scuola pubblica, mentre i privati devono
entrare nei cda delle università.
I DATI: il servizio pubblico eroga un servizio per più di 5.000.000 di
studenti e le famiglie chiedono le ore di sostegno dietro la
presentazione di certificati di handicap grave, al punto che la
Consulta ha annullato una legge che stabiliva un tetto massimo di ore
assegnabili. Gli esercizi finanziari delle scuole, in questo momento,
per colpa della mancata pubblicazione del nuovo elenco dei revisori dei
conti da parte del ministro, sono senza alcun controllo pubblico.
(da ASASI)
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