Caro sen Pittoni, non consentite agli altri quello che avete consentito a me!
Data: Sabato, 05 marzo 2011 ore 09:31:38 CET
Argomento: Opinioni


Sono un docente che non ha ancora avuto il ruolo, uno di quelli chiamati “precari”, eppure mio figlio mi chiama papà, e mia moglie mi chiama per nome. Non sono un numero, sono un uomo; non sono un italiano in più e non penso di dover maledire i miei natali anche perché “Nord e Sud” è solo un’aberrazione mentale; in realtà siamo italiani e parliamo tutti la stessa lingua. Non è così? Si provi allora ad andare in Libia e ad affacciarsi sul Mediterraneo, e anche noi diventiamo Nord! Aberrazione mentale o se vuole relativismo! Se così non fosse, avrebbero commesso un grave errore a conferire il Nobel a quel tale di nome Luigi Pirandello (anche Lui del Sud!).

Leggo su “Il Gazzettino” del 4/3/2011 (e adesso anche questo sito ne da notizia) che tre docenti, come i tre Re Magi (una veneziana, un siracusano e uno di Grosseto) si sarebbero presentati al dr. Chiappetta e al sen. Pittoni per chiedere (cito testualmente): che le graduatorie provinciali ad esaurimento rimangano così come sono!.

La prima osservazione che sorge spontanea è la seguente: sulla base di quali informazioni si pensa che alla riapertura delle graduatorie ci sarebbe un esodo di massa? Chi voleva venire al Nord a lavorare nella Scuola, si trova già lì in graduatoria da anni! Mi pare di capire (ho letto di tutto e di più…) che l’inserimento nelle code del Nord da parte dei docenti del Sud, sia stato un atto pro forma e i dati statistici degli ultimi due anni sui flussi migratori della classe docente (di coda) dimostrano che in previsione, alla riapertura delle graduatorie, non ci sarà nessun esodo di massa. Di più, i docenti non hanno il dono dell’ubiquità come Padre Pio e dunque non potranno essere presenti a pettine in 4 graduatorie diverse; ne consegue che la scelta che qualcuno farà di stare in una sola provincia farà da “fluido” al  presunto problema. Questi sono fatti, non supposizioni.
Nel Sud (ma non solo lì) i docenti sono prevalentemente donne, madri di famiglia i cui mariti lavorano, che non potranno fare “armi e bagagli” per trasferirsi in Padania per anni abbandonando mariti, figli e casa. E anche questi sono fatti, non sentimentalismi. In questi due ultimi anni di “vuoto lavorativo” e di “beffa della salva precari”, moltissimi docenti sono emigrati all’estero, molti altri hanno venduto casa, così come i bidelli, sterminati in massa, hanno già cambiato mestiere. Altro che riapertura delle graduatorie….! Qua la gente è già morta di fame! Sembra che dall’olocausto della categoria docenti, e soprattutto dei docenti precari del Sud, debba scaturire la salvezza e la rigenerazione dell’intera Nazione.

Per decenni, ogni due anni si è potuto aggiornare la graduatoria, ovvero punteggio, titoli e riserve. Adesso si è creato un allarmismo al cardiopalma che altro non fa che inasprire il divario annoso tra Nord e Sud del Paese. Dura lex, sed lex!!!

E’ assolutamente deprimente, triste e umiliante constatare che un docente di Siracusa instauri una lotta “contro” i docenti del Sud, ovvero contro i suoi conterranei a cui si sta tentando in tutti i modi di negare un diritto sacrosanto di cui lui stesso ha usufruito qualche anno fa trasferendosi al Nord. NON CONSENTITE AGLI ALTRI QUELLO CHE AVETE CONSENTITO A ME!!!

E poi si esprime pietà verso gli immigrati che sbarcano a Lampedusa? Ma siamo seri e sinceri….!!!

Sarebbe interessante sapere in che termini questi tre baldi Re Magi si siano rivolti al Senatore, al Direttore generale e il 19 al Presidente della Repubblica!

Probabilmente gli avranno detto: “Anziché stralciare l’emendamento Pittoni, stralciamo la Costituzione e le sentenze della Suprema Corte!” . Come ci si può permettere di giudicare una sentenza suprema e di “fomentare” in alto loco il blocco delle graduatorie, contrario anche alle giustissime osservazioni di incostituzionalità mosse dall’on. Presidente Napolitano?

In verità, non si doveva permettere a nessuno di cambiare le regole del gioco a gioco cominciato. Prima di tagliare il pane ai padri di famiglia dopo che per anni avevano servito la Scuola e lo Stato, occorreva garantire continuità a chi è rimasto “precario” anche dopo 15 anni di servizio (e poi ci si chiede perché alcuni docenti abbiano punteggi così alti…?).

C’è stata e ancora c’è una classe politica del Sud compiacente che ha permesso che, solo per fare un esempio, ad Agrigento quest’anno scolastico non ci fossero convocazioni ATA (NEANCHE UNA!) se non in supplenza; le cattedre si sono viste con il lumicino e invece a Cremona abbiano conferito cattedra a chi stava dopo il 160mo in coda! Di tutto questo scempio i precari (e non solo loro) avranno certamente memoria.

Ci vuole rispetto, rispetto e prudenza. E ci vuole anche “conoscenza” ovvero contezza di ciò di cui si parla. Per fare una “riforma epocale” che ha tutto il sapore amaro di un taglio indiscriminato, bisogna essere prima entrati in aula, avere avuto rapporti diretti con gli studenti, aver conosciuto le loro esigenze e le problematiche della società culturale moderna, aver fatto i consigli di classe e i collegi, e tante tante altre cose…!

Io non so se il Sen. Pittoni legga aetnanet, ma se lo legge vorrei concludere l’articolo mandando a Lui un messaggio. Io desidero conoscerla Senatore e stringerle la mano, farLe vedere che la mia mano è calda e il mio occhio limpido, che parlo italiano e dirle, con Giovanni 19, 11-12 “Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall’alto…”. Questo “potere” deve  necessariamente essere messo a servizio del popolo, di tutto il popolo, nella consapevolezza che quando un arto è malato, tutto il corpo è malato.

Grazie  a tutti.






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-240120.html