“Mussolinia e la saga delle beffe”: giovedì 3 marzo a Caltagirone
Data: Mercoledì, 02 marzo 2011 ore 16:00:00 CET Argomento: Comunicati
Giovedì 3 marzo, alle 18, nel salone di
rappresentanza “Mario Scelba” del municipio di Caltagirone, su
iniziativa del Comune e della sede calatina di Siciliantica (presidente
Sergio Anfuso), si terrà la presentazione del libro di Giuseppe Colomba
“Mussolinia e la saga delle beffe”.
Introdurranno il sindaco Francesco
Pignataro, lo scrittore Domenico Seminerio e lo storico Enzo Nicoletti.
Sarà presente l'autore.
Il libro – Bonfirraro Editore – è la rivisitazione
storica, in forma di romanzo, di un episodio avvenuto a Caltagirone,
già trattato da molti illustri studiosi e da alcuni dei più grandi
scrittori siciliani contemporanei come Sciascia e Camilleri: la beffa
maturata, nel 1924, negli ambienti dell'antagonismo caltagironese ai
danni del duce, venuto per mettere la prima pietra di un gran città
destinata a portare il suo nome, la prima della storia, che rimase
tale, però, soltanto sulla carta.
“Va ascritto a merito dell'autore – sottolinea Seminerio nella sua
presentazione – non solo la rilettura della vicenda in una chiave
narrativa originale e quasi provocatoria, ma anche l'averne tratto lo
spunto per porre in discussione una divertente ma addomesticata e
consolatoria vulgata dei fatti tesa, evidentemente, a mettere in ombra
la sorda, sotterranea, subdola opposizione della classe padronale... Il
beffato – continua Seminerio – a ben vedere, e Giuseppe Colomba ha
saputo guardare con occhi liberi da ogni deformante lente ideologica,
non fu Mussolini, che se ne uscì infastidito con una sferzante battuta,
ma il popolo di Caltagirone, che perse una decisiva occasione di
sviluppo, storica e irripetibile... La storia non si fa con i
e con i , però viene spontaneo chiedersi cosa
sarebbe successo se la città di Mussolinia si fosse fatta davvero, se
Caltagirone, in virtù anche di quella realizzazione, avesse ottenuto lo
status di provincia come era nella realtà delle cose e nelle intenzioni
dello stesso duce...”.
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