Il libro – Bonfirraro Editore – è la rivisitazione storica, in forma di romanzo, di un episodio avvenuto a Caltagirone, già trattato da molti illustri studiosi e da alcuni dei più grandi scrittori siciliani contemporanei come Sciascia e Camilleri: la beffa maturata, nel 1924, negli ambienti dell'antagonismo caltagironese ai danni del duce, venuto per mettere la prima pietra di un gran città destinata a portare il suo nome, la prima della storia, che rimase tale, però, soltanto sulla carta.
“Va ascritto a merito dell'autore – sottolinea Seminerio nella sua presentazione – non solo la rilettura della vicenda in una chiave narrativa originale e quasi provocatoria, ma anche l'averne tratto lo spunto per porre in discussione una divertente ma addomesticata e consolatoria vulgata dei fatti tesa, evidentemente, a mettere in ombra la sorda, sotterranea, subdola opposizione della classe padronale... Il beffato – continua Seminerio – a ben vedere, e Giuseppe Colomba ha saputo guardare con occhi liberi da ogni deformante lente ideologica, non fu Mussolini, che se ne uscì infastidito con una sferzante battuta, ma il popolo di Caltagirone, che perse una decisiva occasione di sviluppo, storica e irripetibile... La storia non si fa con i
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