In arrivo un'ondata di proteste dopo attacco Berlusconi contro la scuola
Data: Lunedì, 28 febbraio 2011 ore 20:43:52 CET
Argomento: Eventi


Scioperi, sit-in e manifestazioni dopo l'attacco del premier Berlusconi alla scuola pubblica. Insorgono sindacati, opposizione, studenti e docenti. Il Pd raccoglie la proposta di Articolo 21: "Il 12 marzo in piazza per la scuola e la Costituzione"
Si comincia martedì 1 marzo con il sit-in promosso dal Pd davanti a Palazzo Chigi. La serie di mobilitazioni e proteste a difesa della scuola pubblica e per la libertà di pensiero proseguirà l'8 marzo con lo sciopero della scuola nazionale di Sisa e Usi Ait. L'Anief ha proclamato per il 18 un altro stop del personale docente e Ata del comparto, mentre il 25 sarà il turno della Flc Cgil, che chiama a incrociare le braccia tutto il personale docente, educativo, dirigente e Ata in Italia e all'estero, insieme ai lavoratori del pubblico impiego. Nel mezzo, la data del 12 marzo che potrebbe portare in piazza il malcontento generale di sindacati e opposizioni.                    
Il mondo della scuola pubblica non ci sta, non accetta di essere accusato dal premier di 'inculcare' idee sbagliate ai ragazzi e anzi rimanda al mittente l'accusa. Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, critica il presidente del Consiglio che 'non ha nessuna credibilità morale e etica per parlare di educazione e famiglie. Non si può passare dal bunga bunga agli attacchi alla scuola pubblica e alla libertà d'insegnamento'. Questo governo vuole trasformare le scuole italiane in luoghi in cui si nega il pensiero critico e libero. È un ulteriore attacco alla democrazia perché la scuola pubblica deve rispondere ai principi e ai valori della nostra Costituzione e non agli interessi di Berlusconi".

Anche la Cisl replica. "Cosa deve insegnare la scuola sulla famiglia? È la famiglia la prima agenzia educativa - spiega all'Ansa il segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima - ma ai docenti viene data spesso una delega in bianco: a quali valori si riferisce il presidente del consiglio? A quali modelli e comportamenti? Sono proprio la famiglia e la società a non darli, a diseducare, spesso distruggono in 10 minuti quello che la scuola pazientemente crea in anni".

 
Per la Rete degli studenti, il premier ha 'ufficializzato l'idea del governo rispetto alla scuola pubblica, sostenendo che sia inutile e dannosa. Così facendo ci dimostra in maniera chiara che l'opera dei ministri Gelmini e Tremonti non erano di riforma e di miglioramento del sistema formativo, ma di cancellazione e distruzione della scuola e dell'università pubblica. Altro che merito, qualità e riforma epocale, è chiaro che la scuola pubblica è un problema per il governo, in quanto unico spazio rimasto per la formazione di cittadini liberi e con coscienza critica".

"L'assalto di Berlusconi alla scuola pubblica è un altro colpo alla Costituzione e al principio di uguaglianza. Dario Franceschini ha proposto una grande giornata unitaria senza bandiere di partito e non vi è dubbio che la giornata unitaria del 12 marzo 'A difesa della Costituzione' potrà e dovrà mettere al centro dell'attenzione la difesa della scuola pubblica che è parte essenziale della Carta". Così Giuseppe Giulietti, a nome del Comitato promotore della manifestazione del 12 marzo.

"Sulla difesa della scuola pubblica dagli ultimi attacchi del Premier - prosegue - c'è trasversalità e volontà di difesa comune. Le dichiarazioni che vanno da Italo Bocchino a Nichi Vendola, da Antonio Di Pietro alla Federazione della sinistra e di tante associazioni di diverso orientamento politico, vanno nello stesso senso. Dopo avere minacciato giudici e giornalisti, ora vorrebbero imbavagliare professori, studenti e famiglie; ormai è un delirio - conclude Giulietti - che va arrestato, mettendo insieme, sotto i simboli del tricolore e della Costituzione, chiunque abbia a cuore la legalità repubblicana".    (da http://www.rassegna.it)

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