Precariato ata e docente: basta tagli! Subito piano straordinario di stabilizzazione
Data: Sabato, 26 febbraio 2011 ore 22:00:00 CET
Argomento: Opinioni


Chiediamo con forza una soluzione al precariato, al Governo e ai Sindacati, al buon senso di uomini e donne di Governo, affinché giunga un forte segnale di unità nazionale, nel 150° anniversario dell’unità d’Italia. Una libertà e una stabilità negataci da norme impopolari che ci costringono ad una precarietà ostinatamente reiterata, a chi cerca con forza un riscatto sociale.
E’ implicito questo messaggio nel comportamento responsabile e democratico del Presidente della Repubblica, che come garante dello Stato e della democrazia ha sollevato prima del voto finale del Decreto Milleproroghe, vizi di incostituzionalità, che non potevano passare inosservati. E’ facilmente comprensibile il malcontento che si respira nelle segreterie scolastiche, aberrate di lavoro e costrette a guardare ad un futuro tutt’altro che sereno.
La scuola ha bisogno di ritrovare unità, sia tra i banchi di scuola, che tra colleghi “A TERMINE”, in un balletto di cattedre che si ripete inesorabilmente ogni anno. 
Chiediamo la sospensione degli effetti del D.L 133/08 che ridurrà ulteriormente di numerose unità di personale ATA e Docente organici già “ALL’OSSO”, e chiediamo con forza la stabilizzazione dei precari ATA e DOCENTE su tutti  i posti vacanti.
Era impensabile tre anni fa uno stillicidio di tali dimensioni. Chi è demandato allo svolgimento di funzioni così delicate dovrebbe sapere quali conseguenze può produrre tale situazione. E’ ragionevole che in questo Paese  ci si rivolga più spesso agli organi di giustizia amministrativa e penale, ma lo si fa contro cuore, delusi e rassegnati.
I diritti dei lavoratori vanno rispettati. La questione dei precari meridionali non può lasciare indifferenti le istituzioni politiche e sindacali, il modo con cui sono stati trattati i docenti meridionali, colpevoli di chiedere lavoro nelle Regioni del Nord, solo perché la politica non trova soluzioni adeguate per non farli partire .
Si respira un’aria di incertezza e comprensibile preoccupazione nelle segreterie scolastiche, e tra i docenti, frutto di una precarietà “IN COSTANZA DI NOMINA”. Dare un segnale di speranza ai migliaia di precari ATA e DOCENTE rappresenta un impegno morale e un dovere costituzionale.
Il primo segnale di unità, lo chiediamo al Governo e ai Sindacati, nell’interesse dei precari della scuola, nell’interesse dei giovani, delle famiglie e del loro futuro, prendendo come esempio il Presidente della Repubblica, figlio di un’Italia che non vuole perdere il suo appuntamento con la storia.

Mario Di Nuzzo
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