Lavoratori az. cattolica, non e' vero che giovani rifiutano lavoro. Carenti le politiche  
Data: Mercoledė, 26 gennaio 2011 ore 22:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


'La questione dei giovani non e' nuova in Italia ma certamente aggravata, negli ultimi anni, da riforme del mercato del lavoro evidentemente squilibrate a favore della solo flessibilita' in entrata. Una flessibilita' che non offre al lavoratore, sopratutto giovane, la possibilita' di costruire un percorso professionale di crescita''. Lo ha dichiarato al Servizio di Informazione Religiosa della Cei Cristiano Nervegna, segretario nazionale Movimento Lavoratori Azione Cattolica, in riferimento alla conferenza stampa tenuta ieri dai ministri Sacconi, Gelmini e Meloni per fare il punto sul ''Piano di azione per l'occupabilita' dei giovani''.
Il Piano, promosso dai ministeri della Gioventu', dell'Istruzione, dell'Universita' e Ricerca e del Lavoro e Politiche sociali, prevede un impegno finanziario complessivo di oltre 1 miliardo di euro. ''Il tema centrale e' - secondo Nervegna - l'attivazione di percorsi che permettano, sin dalla scuola, di avere una precisa percezione dell'evoluzione positiva, in termini di competenze e profili professionali, del proprio progetto di vita''. Per il segretario del Mlac, ''la sensazione e' che la sfiducia dei tantissimi che restano a casa senza studiare ne' lavorare (21.2% tra 15 e 29 anni), dipenda essenzialmente da questa difficolta' ad intravedere una prospettiva, un percorso progressivo''.

Questo aspetto e' strettamente collegato, a giudizio di Nervegna, ad un altro tema che considera ''centrale'': ''la valenza educativa come elemento strettamente interconnesso anche alla transizione scuola-lavoro''. Percio', ''le azioni concrete che il Governo ha annunciato ieri, in attesa si concretizzino, saranno utili se faranno evolvere in questa direzione una necessaria (e tardiva) attenzione ad un mondo giovanile che non rifiuta il lavoro (come spesso superficialmente si afferma), ma l'idea che questo non sia piu' collegato ad alcun progresso sociale''.

Le misure presentate, dal monitoraggio delle richieste del mercato del lavoro, all'orientamento nelle scelte scolastiche, all'integrazione scuola-universita'-lavoro, ai servizi di accompagnamento sino allo sviluppo dei contratti di apprendistato di terzo livello, ''saranno efficaci nella misura in cui l'intero Paese si fara' carico di generazioni a cui, di fatto, e' stata sottratta persino l'idea di un futuro migliore''. ''In attesa che queste misure diventino, finalmente, operative - conclude Nervegna - e' urgente veicolare messaggi differenti da quelli che, quotidianamente, bersagliano il mondo giovanile togliendo loro quell'orizzonte morale che costituisce il substrato essenziale di ogni percorso intrinsecamente evolutivo''. (ASCA)

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