Vinta la class action sulle classi 'pollaio': lo Stato dovrà risarcire
Data: Venerdì, 21 gennaio 2011 ore 15:27:45 CET
Argomento: Rassegna stampa


E' stata accolta la prima class action italiana contro la pubblica amministrazione. Il Codacons ha infatti avviato una azione contro il ministero dell'Istruzione, che fa riferimento alle cosiddette "classi pollaio", ossia quelle aule scolastiche (che il Codacons ha raccolto in un apposito elenco depositato al Tar) nelle quali il numero di alunni supera i limiti fissati dalla legge, con grave danno per la sicurezza di studenti e insegnanti.
Dal punto di vista della giurisdizione, il Tar ritiene immediatamente applicabile la legge sulla class action contro le amministrazioni pubbliche, e legittima il Codacons ad agire in nome e per conto dei cittadini danneggiati. Nel merito della classi sovraffollate il Tar scrive: "Il piano generale di riqualificazione dell'edilizia scolastica (previsto dall'art. 3 del DPR 81/09 - n.d.r.) non e' stato ancora adottato, costituendo il decreto interministeriale 23 settembre 2009 misura diversa ed eterogenea, di natura urgente e provvisoria, per garantire la vivibilita' degli ambienti delle scuole inidonee ad ospitare classi piu' numerose di quelle pregresse, nelle more di una loro necessaria riqualificazione a mezzo del piano.
Rimane da chiarire una circostanza ulteriore, ossia, se l'inerzia delle amministrazioni citate si sia, o meno, protratta cosi' a lungo da violare il termine di legge [...]. La norma impone che le istituzioni scolastiche alle quali concedere la deroga, siano gia' individuate in un apposito piano generale di riqualificazione dell'edilizia scolastica, indi lo stesso, a stretto rigore, fermi restando i tempi per la sua attuazione, avrebbe comunque dovuto essere adottato prima dell'anno scolastico 2009/2010à E' evidente che l'inerzia si sia gia' protratta ampiamente oltre il limiti di legge". Tutto cio' considerato, il Tar accoglie il ricorso del Codacons e "accertata la mancata emanazione del piano generale di edilizia scolastica previsto dall'art. 3 del DPR 81/09, ordina al ministero dell'Istruzione ed al ministero dell'Economia l'emanazione, di concerto, del predetto piano generale, entro 120 giorni dalla notificazione della presente sentenza".
Ora il ministro Gelmini ha 120 giorni di tempo per emettere un piano in grado di rendere sicure le aule scolastiche ed evitare il formarsi di classi da 35 o 40 alunni ciascuna. "Se non lo fara'- afferma il presidente Carlo Rienzi- saremo costretti a chiedere la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca al Ministro e ottemperi a quanto disposto dal Tar. Grazie a questa sentenza, inoltre, docenti e famiglie i cui figli sono stati costretti a studiare in aule pollaio, potranno chiedere un risarcimento fino a 2.500 euro in relazione al danno esistenziale subito".
(da www.dire.it)

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