Maxi risarcimento a due prof sardi precari non pagati durante i mesi estivi
Data: Giovedì, 13 gennaio 2011 ore 18:30:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Due docenti precari che per tre anni sono stati licenziati a fine giugno e riassunti a settembre, hanno ottenuto novemila euro a testa per danni dal giudice del lavoro
 Non sono stati assunti a tempo indeterminato, ma hanno comunque ottenuto un importante risultato nella causa contro il datore di lavoro, il ministero della Pubblica istruzione, nell'Italia dove il precariato è assurto, specie nel mondo della scuola, a metodo di reclutamento per la forza lavoro.
Ed è così che due insegnanti hanno ottenuto, dal giudice del lavoro del tribunale di Oristano (zona nella quale erano stati impiegati) Maddalena della Casa, il riconoscimento dei danni subìti dal fatto di essere perennemente precari; un ricorso, curato dall'avvocato Claudio Solinas e promosso dal sindacato della Gilda di Nuoro, in particolar modo dal suo segretario Maria Domenica Di Patre che da anni sta combattendo per il riconoscimento dei diritti dei precari.          
 Il giudice ha sancito che gli insegnanti precari, quelli cioè che vengono chiamati a coprire le cattedre dal primo settembre per poi essere licenziati il 30 giugno di ogni anno, subiscono un innegabile danno per via della condizione di instabilità lavorativa, che si ripercuote sugli istituti contrattuali riconosciuti ai docenti assunti a tempo indeterminato: tra questi, la tredicesima e il trattamento di fine rapporto. Oltre che la valutazione più macroscopica, ossia la mancata retribuzione nei mesi di luglio e agosto.

Nel ricorso, gli insegnanti, attraverso l'avvocato Solinas, chiedevano innanzitutto la trasformazione dell'assunzione da tempo determinato a tempo indeterminato. In subordine, che venisse però riconosciuto quel danno legato ad una retribuzione indubbimante inferiore per via della condizione di precari.

Il giudice ha accolto proprio questa richiesta. Ha disposto che fosse un consulente tecnico ad occuparsi dei calcoli relativi a questa situazione di svantaggio. Il 26 novembre scorso c'è stata la pronuncia della sentenza, che, tenendo conto dei calcoli compiti dal consulente e legati agli ultimi tre anni di servizio (per i quali era stato presentato il ricorso), ha comportato il riconoscimento del danno, quantificato in 8667,58 euro per ciascuno degli insegnanti, che, con gli interessi, è arrivato alla cifra di circa 9mila euro. Cifre che dovranno essere corrisposte dal ministero della Pubblica istruzione.

Una vittoria che stabilisce il riconoscimento del danno derivante da una disparità di trattamento tra i docenti in ruolo e quelli precari. È prevedibile che ora seguiranno altri ricorsi, che però devono essere inoltrati, per motivi legati alla entrata in vigore della normativa, entro 60 giorni a partire dal 26 novembre.
( di Simonetta Selloni da http://lanuovasardegna.gelocal.it/)

redazione@aetnanet.org






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-238981.html