Scuola gianfranco Miglio di Adro condannata: via i 700 simboli leghisti
Data: Giovedì, 02 dicembre 2010 ore 07:08:03 CET Argomento: Giurisprudenza
L'istituto Gianfranco
Miglio di Adro,in provincia di Brescia, è probabilmente la struttura
scolastica più conosciuta e discussa d'Italia. L'interesse da parte di
opinione pubblica e classe politica,quasi giornaliero nei mesi scorsi
attorno a questa scuola, nasce dallo stampo ideologico apertamente
leghista che il comune ha imposto alla scuola arredandola con il
cosiddetto "Sole delle Alpi". Si assisteva, infatti, ad un corredo
quasi maniacale: 700 simboli leghisti su banchi, cattedre, muri,
posaceneri e addirittura su ogni bidone dei rifiuti.
Oscar Lancini,sindaco di Adro, è stato da sempre promotore e
difensore di questa scelta anche quando sulla sua figura si è abbattuta
una vera e propria tempesta mediatica; l'Italia infatti si interrogò e
si divise per giorni ed evidentemente, anche secondo il parere delle
cariche politiche coinvolte nella questione, le inclinazioni e le
intenzioni del sindaco leghista erano proprio queste. In realtà,
infatti, l'istituto Miglio,così battezzato in onore del primo ideologo
leghista, era balzato agli onori delle cronache già ad Aprile di
quest'anno, quando alcuni bambini extracomunitari erano stati esclusi
dalla mensa per un ritardo dei pagamenti da parte delle loro famiglie.
Seguirono giorni di polemiche ma anche di adesione da parte di diverse
famiglie, le quali evidentemente non dovevano far fronte alle stesse
difficoltà economiche per pagare questo servizio.
Al Ministro dell'Istruzione,Mariastella Gelmini, non risultò nuovo il
nome di Lancini quando all'inizio dell'anno scolastico le fu sottoposta
questa nuova controversia, a tal punto da spingerla a dichiarare:
<>. Sulla stessa lunghezza d'onda anche
il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che dal principio
seguì la vicenda con attenzione ed imparzialità per poi schierarsi
apertamente contro ogni forma di ideologia politica imposta ad una
scuola, aggiungendo inoltre che nessun simbolo ha il diritto di essere
preferito a quello dello Stato in una struttura pubblica ed invitando
quindi il comune di Adro a farsi carico della rimozione del “Sole”.
Il parere negativo di cariche dello Stato tanto influenti,e per di più
del ministero interessato, finirono per convincere il dirigente
scolastico ad ordinare la rimozione dei simboli ma non scoraggiarono il
vulcanico sindaco Lancini, determinato più che mai a far rispettare le
decisioni del consiglio comunale. Le minacce di denuncia e ripristino
immediato del primo cittadino,però, non trovarono molti consensi a
dispetto della Gelmini, che per una volta riuscì a mettere d'accordo
maggioranza ed opposizione, decidendo di non far entrare l'ideologia
politica in classe.
Ieri, per Lancini, oltre al danno la doppia beffa: il Codacons,che
sulla vicenda ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, ha chiesto
ed ottenuto che la spesa di rimozione non gravi sui contribuenti con
uno sperpero di denaro pubblico, invitando il sindaco e gli
amministratori locali che decisero di mettere quei simboli nella scuola
a pagare di tasca propria la rimozione. Richiesta approvata dal
tribunale civile di Brescia.
Accolto anche il ricorso della Cgil che obbliga l'istituto Miglio ad
esporre la bandiera italiana e quella dell'Unione Europea. Le
rimostranze del sindaco di Adro, verso una decisione da lui considerata
<>, hanno subito una sonora
sconfitta di fronte all'argomentazione della sentenza, che sottolinea
il disagio che studenti e dipendenti della scuola con idee politiche
diverse possono provare di fronte a 700 simboli leghisti.
A tal proposito la sentenza del tribunale civile bresciano recita:
<>.
Sembra essere questo,dunque, l'ultimo capitolo di una vicenda dai
contorni quasi inquietanti: l'opinione pubblica,infatti, anche su
Facebook si interroga sulla pericolosità di questi più o meno fittizi
tentativi di indottrinamento in età scolastica da parte di un settore
di società che cerca la divisione e lo scontro ideologico ad ogni
costo, anche partendo dalle fondamenta del percorso educativo.(Levante
online)
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