Oscar Lancini,sindaco di Adro, è stato da sempre promotore e difensore di questa scelta anche quando sulla sua figura si è abbattuta una vera e propria tempesta mediatica; l'Italia infatti si interrogò e si divise per giorni ed evidentemente, anche secondo il parere delle cariche politiche coinvolte nella questione, le inclinazioni e le intenzioni del sindaco leghista erano proprio queste. In realtà, infatti, l'istituto Miglio,così battezzato in onore del primo ideologo leghista, era balzato agli onori delle cronache già ad Aprile di quest'anno, quando alcuni bambini extracomunitari erano stati esclusi dalla mensa per un ritardo dei pagamenti da parte delle loro famiglie. Seguirono giorni di polemiche ma anche di adesione da parte di diverse famiglie, le quali evidentemente non dovevano far fronte alle stesse difficoltà economiche per pagare questo servizio.
Al Ministro dell'Istruzione,Mariastella Gelmini, non risultò nuovo il nome di Lancini quando all'inizio dell'anno scolastico le fu sottoposta questa nuova controversia, a tal punto da spingerla a dichiarare: <
Il parere negativo di cariche dello Stato tanto influenti,e per di più del ministero interessato, finirono per convincere il dirigente scolastico ad ordinare la rimozione dei simboli ma non scoraggiarono il vulcanico sindaco Lancini, determinato più che mai a far rispettare le decisioni del consiglio comunale. Le minacce di denuncia e ripristino immediato del primo cittadino,però, non trovarono molti consensi a dispetto della Gelmini, che per una volta riuscì a mettere d'accordo maggioranza ed opposizione, decidendo di non far entrare l'ideologia politica in classe.
Ieri, per Lancini, oltre al danno la doppia beffa: il Codacons,che sulla vicenda ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, ha chiesto ed ottenuto che la spesa di rimozione non gravi sui contribuenti con uno sperpero di denaro pubblico, invitando il sindaco e gli amministratori locali che decisero di mettere quei simboli nella scuola a pagare di tasca propria la rimozione. Richiesta approvata dal tribunale civile di Brescia.
Accolto anche il ricorso della Cgil che obbliga l'istituto Miglio ad esporre la bandiera italiana e quella dell'Unione Europea. Le rimostranze del sindaco di Adro, verso una decisione da lui considerata <
A tal proposito la sentenza del tribunale civile bresciano recita: <
Sembra essere questo,dunque, l'ultimo capitolo di una vicenda dai contorni quasi inquietanti: l'opinione pubblica,infatti, anche su Facebook si interroga sulla pericolosità di questi più o meno fittizi tentativi di indottrinamento in età scolastica da parte di un settore di società che cerca la divisione e lo scontro ideologico ad ogni costo, anche partendo dalle fondamenta del percorso educativo.(Levante online)
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