Accuse dei ragazzi. Il preside: Stato e Regione non ci danno soldi
Data: Mercoledì, 01 dicembre 2010 ore 11:16:05 CET
Argomento: Rassegna stampa


«Non stiamo protestando solo per la riforma Gelmini, ma anche, e soprattutto, per le pessime condizioni igienico-sanitarie in cui versa la nostra scuola». Mettono subito le cose in chiaro i cinque rappresentanti d'istituto dell'Itis Cannizzaro, Salvatore Spampinato, Francesco Spampinato, Arturo Rosignoli, Luciano Puglisi e Salvatore Smirni, che hanno organizzato l'autogestione in atto da ieri coinvolgendo tutti i 1.200 studenti dei 5 indirizzi del Tecnico-Industriale di via Carlo Pisacane, a poche centinaia di metri di distanza da corso Indipendenza.
Tutto è cominciato con una mail inviata dai rappresentanti d'istituto al nostro giornale, in cui scrivono che «le aule e i corridoi della scuola non vengono mai puliti; la disinfestazione più volte chiesta, vista la presenza di blatte, ragni e topi, non è stata ancora fatta; alcuni bagni versano in pessime condizioni; i laboratori di chimica oggi dismessi sono un ricettacolo di escrementi di piccioni e altri animali. Non chiediamo la luna, ma solo di studiare in un contesto decoroso. Ne abbiamo diritto visto che i nostri genitori pagano regolarmente le tasse».
Così ieri mattina siamo andati a verificare la situazione. E siamo stati accolti dai rappresentanti d'istituto che, d'accordo con il preside e insieme con un dipendente dell'amministrazione, ci hanno fatto da ciceroni nell'edificio che ospita la scuola. Il degrado maggiore è visibile nei due piani interrati rispetto al livello della strada. Le aule sono davvero sporche, i vetri delle finestre sono talmente impastati dalla polvere che non è possibile vedere all'esterno. Solo aprendoli ci si rende conto che danno su un cortile pieno di cartacce, chewing gum, cicche di sigarette ed escrementi di piccione vecchi di anni che hanno corroso persino il pavimento. In alcune parti i muri delle aule e dei corridoi sono scrostati, mancano alcune mattonelle per terra e i buchi sono stati ricoperti con una gettata di cemento; ci sono servizi igienici divelti e i ragazzi giurano che «si trovano in queste condizioni da anni, da prima che arrivassimo noi». E aggiungono: «Abbiamo chiesto una disinfestazione, e il preside sostiene che è stata fatta un paio di settimane fa. Ma noi sappiamo che hanno spruzzato solo un po' di disinfettante, e basta». Poi ci indicano i muri sporchi, pieni di scritte, e cartacce per terra. Facciamo notare che non può che essere opera loro. «È vero, è anche colpa nostra. Infatti l'autogestione serve anche a questo, a fare pulizia. E alcuni di noi l'hanno già fatta, tanto che ci sono aule già pulite. Ma la sporcizia non è solo dovuta alle cartacce per terra, ma alla polvere, alle ragnatele, agli escrementi accumulati negli anni». I ragazzi, consapevoli «che i bidelli sono pochi e non riescono a fare una pulizia accurata nella mezz'ora che hanno a disposizione, tra le 13,30 e le 14», chiedono «che venga stipulato un contratto con un'impresa privata».
«Una disinfestazione approfondita è stata fatta due settimane fa - sostiene il preside dell'Itis Cannizzaro, Salvatore Indelicato, che snocciola i numeri della scuola -. Una superficie di 20mila mq su 7 piani, un capannone di lavorazione di 3.500 mq, 3 palestre, 1.200 studenti di mattina e 400 nel turno serale. Cinque indirizzi: meccanica, elettrotecnica, elettronica, chimica e informatica. C'è anche un giardino, nei cui viali si può parcheggiare, che viene regolarmente curato e potato. I ragazzi hanno scritto alla presidenza chiedendo maggiore pulizia, e noi abbiamo inoltrato l'istanza ai nostri 22 bidelli. Ma capite bene che, con questi numeri, 22 bidelli sono pochi. Ci sono 3 bagni per piano, senza contare quelli della palestra e del capannone. In questo momento ci sono lavori in corso da parte della Provincia nei primi due piani, e questo sta creando disagi inevitabili».
Il preside afferma con orgoglio che «questa scuola è antisismica. Abbiamo i certificati di agibilità. Siamo l'unica scuola della provincia ad avere il certificato di staticità del Genio civile. Abbiamo anche la certificazione degli impianti elettrici realizzati in base alla legge 46. Le lamentele degli studenti possono anche essere condivise, senza dimenticare, però, che sono proprio alcuni di loro a prendere a calci i bagni o le porte distruggendoli, per puro divertimento». Infine, dal preside arriva un'ammissione: «In città ci sono istituti commerciali che hanno dato l'appalto per la pulizia alla Multiservizi. Noi non possiamo farlo perché non abbiamo i soldi. I 22 bidelli fanno il possibile ma sono pochi. Tra loro, 4 sordomuti e alcuni hanno presentato istanza per la legge 104. Insomma, si fa il possibile e senza una lira. Stato e Regione non ci danno un soldo da un anno. Anzi, la Regione ha ridotto le spese di funzionamento di questa scuola da 240 a 140mila euro».

Vittorio Romano - La Sicilia del 30 novembre 2010





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