Puglisi (Pd):Precari scuola, risolvere si può. Assumere a t.i. sui posti vacanti. Operazione 100mila
Data: Martedì, 30 novembre 2010 ore 15:35:45 CET
Argomento: Istituzioni


"La nostra proposta, illustrata nel documento programmatico di Varese, è semplice e dirompente al tempo stesso: assumere a tempo indeterminato i precari della scuola sui posti vacanti"
Nei Dieci punti sulla Scuola approvati dal Partito Democratico nell'Assemblea nazionale di Varese una delle questioni centrali affrontate riguarda la situazione dei precari della scuola. Scrivo 'situazione' e non 'problema', perché nella nostra visione della scuola, e quindi della società, non possiamo considerare un problema le migliaia di persone che, senza sicurezza del posto, senza riconoscimenti economici e di carriera, continuano con dedizione ad amare la scuola italiana.
 La nostra proposta, illustrata appunto nel documento programmatico, è semplice e dirompente al tempo stesso: assumere a tempo indeterminato i precari della scuola sui posti vacanti e, parallelamente, chiudere con gli organici di diritto e di fatto, e aprire una nuova fase, quella degli organici funzionali, in grado di rispondere alle esigenze reali delle scuole dell'autonomia, ai progetti didattici, alle sperimentazioni, ai bisogni degli studenti.

L'ordine del giorno presentato dal gruppo PD al Senato, elaborato dalla senatrice Mariangela Bastico, è frutto di questo lavoro di riflessione e di analisi comuni, che si è avvalso anche dei conteggi elaborati dalla Flc-Cgil realizzati per l’Operazione Centomila, che dimostrano come si trarrebbero addirittura risparmi economici, senza parlare dei vantaggi in termini di qualità.

Per il Partito Democratico assumere i precari della scuola significa dare stabilità reale a ciò che è già stabile -e cioè la spesa che lo Stato ogni anno affronta per ricoprire i posti disponibili; significa dare sicurezza a quei docenti (compresi quelli di sostegno) che da anni continuano a insegnare nonostante il licenziamento estivo, e significa dare garanzia di continuità didattica agli studenti. Non ci sono sembra poco.
Francesca Puglisi

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