Il merito è una cosa seria, che “MERITA” delle giuste considerazioni.
Data: Domenica, 21 novembre 2010 ore 17:00:00 CET
Argomento: Redazione


È di estrema attualità parlare di meritocrazia legata agli scatti stipendiali dei docenti.È di questi giorni la notizia della presentazione di progetti sperimentali per la valutazione delle competenze didattiche e deontologiche degli insegnanti. Queste sperimentazioni saranno avviate in due città importanti come Napoli e Torino. Le domande che mi sono subito posto, a cui ho voluto dare un'attenta risposta, sono tre. La prima domanda, che mi è nata spontanea, è stata la seguente: “Chi sarà a valutare l'operato dei docenti di una scuola?”
La seconda domanda, seconda solo per ordine di pensiero ma non per importanza, è :”In che modo e con quali criteri valutativi sarà valutato il docente?”
Anche la terza domanda, non meno importante delle precedenti, è la seguente:”Quali effetti avrà la valutazione sotto l'aspetto giuridico-amministrativo?”
Sono domande di non poco conto, che non possono essere lasciate al caso o all'improvvisazione organizzativa di talune scuole, sono domande che meritano risposte chiare e precise, anche perchè toccano la sensibilità di persone, che hanno dedicato la loro vita alla cultura per la cultura.
Da alcuni incontri seminariali da me seguiti, in cui hanno partecipato relatori di valore, mi sono dato tre risposte, che poi hanno generato  altre domande.
Alla domanda chi sarà a valutare l'operato dei docenti di una scuola, è stata data la seguente risposta: “sarà costituito un comitato di valutazione dei docenti, formato dal Dirigente Scolastico, da due docenti votati dal Collegio dei docenti e dal presidente del Consiglio d'Istituto, che parteciperà come osservatore”.

A questa risposta, mi viene da fare qualche piccola, ma spero sensata, obiezione (considerazione):

1. Chi valuterà i docenti votati dal collegio  (magari non all'unanimità) e che quindi faranno parte del comitato di valutazione? Se fossero loro stessi si configurerebbe un conflitto d'interessi. Dimenticavo che siamo il paese del conflitto d'interesse!
2. Chi vive la scuola sa benissimo che gli uffici di dirigenza sono luoghi di pettegolezzo dove si parla o si sparla di quello o quell'altro docente, per cui il giudizio di valutazione potrebbe essere inquinato da presunti preconcetti.
3. Una valutazione così delicata, che tocca una sfera così importante per un professionista della scuola, dovrebbe essere fatta da comitati esterni che di professione fanno i valutatori.

Alla domanda  In che modo e con quali criteri valutativi sarà valutato il docente, è stata data la seguente risposta: “sarà data importanza al curriculum vitae e sarà stilato un documento di valutazione che terrà conto del giudizio, che danno del docente studenti e famiglie”.

Anche a questa risposta, mi viene da fare qualche sottile, ma spero sensata, obiezione (considerazione):

1. Conosco docenti che hanno competenze informatiche certificate e poi in realtà non sanno fare uso delle nuove tecnologie, nemmeno quelle più semplici. Avendo fatto per anni il valutatore, il facilitatore ed il tutor nei PON e POR, so anche che nei curriculum vitae ci sono titoli (anche certificati) fasulli.
2. Esistono anche laureati (vedi l'ultimo scandalo della facoltà di architettura di Reggio Calabria, ma non è l'unico) che non hanno alcuna competenza reale rispetto alle lauree certificate possedute.
3. Non dobbiamo mai scordare, sottolineo mai scordare , la grave crisi etica in cui versa il nostro paese, prima di considerare come oro colato quello che viene certificato.
4. Il giudizio di studenti e famiglie, pur essendo molto importante, può diventare coercitivo per ricattare un docente. Lo dice una persona che ha sempre avuto un ottimo rapporto con studenti e famiglie.

Alla domanda  Quali effetti avrà la valutazione sotto l'aspetto giuridico-amministrativo
è stata data la seguente risposta: “Chi sarà valutato positivamente avrà riconoscimenti economici evidenti, ma anche tutele di carattere giuridico amministrativo. In altri termini la valutazione del docente si rifletterà sostanzialmente per esempio sulle graduatorie d' istituto per individuare i soprannumerari oppure sull'individuazione del docente responsabile di attività extra-curriculari (progetti, funzioni strumentali, ecc....)

Anche a questa risposta, mi viene da fare qualche sottile, ma spero sensata, obiezione (considerazione):

1. Sarebbe opportuno bilanciare gli aspetti di meritocrazia con altri aspetti giuridico- amministrativi, che hanno anche la loro importanza.
2. Bisogna fare attenzione a non concentrare su poche persone, il lavoro di organizzazione e funzionamento scolastico, cercando di far partecipare a tale concorso  più professionalità possibili.

Ci tengo a dire che personalmente sono molto favorevole ad un meccanismo di avanzamento di  carriera dei docenti per meritocrazia, per questo motivo le mie considerazioni non sono provocatorie, ma pongono, scusate il bisticcio di parole, una questione di merito.
Temo che senza un'attenzione alle questioni che ho posto, si corra il rischio di far avanzare in carriera non i più meritevoli, ma i più furbi, quelli più “amici” dei Dirigenti Scolastici o più sottomessi al loro volere, perdendo l'occasione di gratificare i più competenti, che di solito hanno la schiena dritta.

Lucio Ficara
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