Pestaggi nelle scuole, feriti cinque insegnanti e due presidi
Data: Venerdì, 19 novembre 2010 ore 05:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Professori e presidi aggrediti nelle scuole, anche in quest’anno scolastico si stanno verificando pestaggi nei confronti dei rappresentanti dell’Autorità scolastica, quei pubblici ufficiali che nell’esercizio della loro funzione docente rappresentano lo Stato e che certi politicanti hanno abbandonato a loro stessi, presentandoli all’opinione pubblica con fare spesso denigratorio contribuendo ad esagitare. Gli ultimi tre casi sono avvenuti a Maranello (Modena), Reggio Emilia e Mondragone in Campania.
In provincia di Modena, il padre di un ragazzo dell’Ipsia “Ferrari” si è scagliato contro un docente davanti a decine di studenti, stando una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo dopo una lite tra il figlio e un compagno se l’è presa con il professore che era intervenuto solo per cercare di calmarlo. Dopo a scuola sono arrivati i carabinieri, in questo caso la procedibilità penale scatta d’ufficio, molti non sanno che l’aggressione ad un pubblico ufficiale prescinde dalla querela di parte. Il malcapitato docente è stato medicato dai sanitari del 118 che sono intervenuti.
All’Ipsia “Lombardini” di viale Trento Trieste a Reggio Emilia, a causa di un episodio simile tra ragazzini, sono arrivati a scuola il padre e la madre di un 14enne. In questo caso ad essere vittima della furia del padre sono stati il preside ed un insegnante, entrambi sono andati all’ospedale. Secondo quanto si appreso la mamma si sarebbe “preoccupata” di “solo” di spintonare una professoressa. Sono dovute intervenire tre volanti della Polizia per calmare i due coniugi. Fortunatamente i due feriti non sono gravi.
Alla Scuola Media “Michelangelo Buonarroti” di Mondragone un professore “reo” di aver rimproverato una ragazzina vivace, insieme ad una collega ed alla dirigente scolastica, è stato aggredito dai familiari della giovane studentessa. I tre feriti sono stati medicati all’Ospedale di Sessa Aurunca con prognosi che variano dai cinque ai venticinque giorni.
Quegli stessi politicanti che spesso sono solerti di usare per “difendere” gli interessi pubblici l’Avvocatura dello Stato, non hanno per nulla espresso solidarietà ne hanno caldeggiato (almeno pubblicamente) che gli Avvocati dello Stato rappresentassero quei pubblici ufficiali che hanno la responsabilità di istruire il paese del domani, evidentemente anche i teppisti votano bisogna non irritarli troppo.
 
Ecco cosa dice la legge
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Cassazione penale , sez. III, 11 febbraio 1992
"La qualità di pubblico ufficiale deve essere attribuita a tutti gli insegnanti di scuole statali, in quanto essi esercitano una funzione disciplinata da norme di diritto pubblico e caratterizzata dalla manifestazione della volontà della Pubblica Amministrazione e dal suo svolgersi attraverso atti autoritativi e certificativi. (…)”.
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Ai sensi dell’art. 337 Codice Penale: “Chiunque usa violenza o minaccia per opporsi ad un pubblico ufficiale o ad un incaricato di pubblico servizio, mentre compie un atto di ufficio o di servizio, o a coloro che, richiesti, gli prestano assistenza, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni”.
Procedibilità: d'ufficio. Arresto: facoltativo. Fermo: consentito

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