Cresce il numero degli alunni disabili: dal 2006 +10%
Data: Martedì, 16 novembre 2010 ore 00:00:00 CET
Argomento: Sindacati


Dati Uil presentati a Roma nel convegno 'Sostegno & Disabilità'
Negli ultimi cinque anni gli studenti disabili che frequentano la scuola statale italiana sono aumentati del 10%, in particolare negli studi negli istituti secondari, con la maggiore concentrazione nel Lazio ed in Abruzzo: i dati sono stati presentati oggi dalla Uil Scuola nel corso del convegno 'Sostegno & Disabilità' svolto presso l'hotel Palatino di Roma alla presenza di Luciano Chiappetta, direttore generale del personale del Miur. Gli alunni 'certificati' con disabilità o problemi di apprendimento iscritti ad un corso di studi erano 172.114 nel 2006, mentre nell'anno in corso sono diventati 188.449. "Fa riflettere il fatto - hanno commentato dalla Uil Scuola - che nella scuola secondaria di primo grado, che ha una durata triennale, ci sia un numero di disabili (57.816) che non è proporzionale a quello della scuola primaria di durata quinquennale (69.694)". Un dato rilevante è l'incremento (+35%) nella prosecuzione degli studi degli studenti disabili che frequentano la scuola secondaria di secondo grado: dal 2006 a oggi sono passati da 39.558 a 47.033. Per migliorare l'integrazione dei disabili nelle nostre scuole occorre uno sforzo comune da parte di tutti i soggetti e gli organismi coinvolti: l'appello è stato lanciato oggi da Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, nel corso del convegno 'Sostegno & Disabilità'.
Il sindacalista ha spiegato che "dalla felice scelta del parlamento italiano, del 1997, con voto alla unanimità per una legge di grande valore civile, sono passati oltre trent'anni": successivamente "la delicata funzione della scuola non sempre ha avuto il necessario supporto da parte di altre istituzioni". Per il leader della Uil Scuola è quindi giunto il momento di evitare "che la scuola sia considerata una sorta di palestra dello scontro politico ed ideologico, perché occorrono interventi innovativi in grado di andare oltre il variare delle legislature, e perché le scuole hanno bisogno di sentire apprezzamento".
L'indicazione è quella, dunque, di concentrare le energie sull'attivazione di "un organico funzionale stabile che garantisca continuità nella azione didattica e formativa. Si deve andare - ha concluso Di Menna - verso reti di scuole per una gestione delle diverse competenze professionali, per formazione in servizio, per strutture di dipartimento per la ricerca didattica nell'area del sostegno". (Apcom)

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