Genitori irrompono a scuola Schiaffeggiano preside e prof
Data: Mercoledì, 10 novembre 2010 ore 07:11:40 CET
Argomento: Rassegna stampa


Come una furia entrano all’Ipsia «Lombardini» di viale Trento Trieste. Aprono le porte delle classi in cerca dei ragazzini che hanno litigato con loro figlio. Sono il padre e la madre di un 14enne che qualche giorno fa ha discusso per futili motivi con un coetaneo e con un 19enne di colore. Il personale della scuola cerca di fermare i genitori. Il padre sferra due schiaffoni al preside e a un insegnante, mandandoli entrambi all’ospedale, mentre la mamma spintona una professoressa. È stato necessario l’intervento di tre Volanti della polizia per calmarli.   «Per me è stato un vero shock, non tanto per il dolore degli schiaffi, quanto per il gesto in sè». Valerio Messori, preside dell’Ipsia «Lombardini» e dell’Itis «Nobili» ieri mattina alle 8 ha sentito urlare nei corridoi della scuola. È uscito dall’ufficio per capire cosa stava succedendo e si è trovato davanti un padre e una madre esagitati. «Non riuscivo a capire cosa volessero quei genitori — continua il preside — ma non mi piaceva che facessero quella sceneggiata davanti ai ragazzi. Così ho proposto loro di venire a parlare nel mio ufficio. Mi hanno chiesto chi ero, ho risposto “Il predide” e il padre mi ha dato uno schiaffo». Subito è stata chiamato il 113. «I genitori erano completamente alterati — spiega Messori — Hanno schiaffeggiato un altro insegnante e spintonato una professoressa».
È andato in ospedale.
«Sia io, sia l’insegnante, siamo andati al pronto soccorso per controlli».
Come sta?
«Ho un po’ male al collo, forse per il movimento brusco per tentare, invano, di evitare la sberla. Devo prendere degli antidolorifici. Poi mi sembra che l’occhio si stia gonfiando. Ma, ripeto, la cosa grave è il gesto in sè».
Un genitore che picchia preside e insegnanti...
«Sì. Se la famiglia arriva a fare un gesto di questo tipo, mi chiedo qual è il messaggio che diamo ai ragazzi».
Allo scontro hanno assistito molti alunni?
«Certo, non appena hanno sentito le urla sono usciti tutti in corridoio a vedere cosa stava succedendo. Mi dispiace molto che abbiano visto questa scena, dovremmo tornare sull’argomento».
In che modo?
«Abbiamo intenzione di fare un’assemblea in palestra a cui parteciperanno tutti gli alunni dell’istituto per ragionare su quello che è successo. Vorrei aprire una riflessione sul comportamento corretto da tenere».
E nei confronti dei genitori e dei ragazzi coinvolti nella lite ha intenzione di prendere qualche provvedimento?
«Sicuramente sporgerò querela contro i genitori. Non deve rimanere impunito un atto del genere. Poi, quando verrà chiarito il motivo della disputa, potremmo decidere quali provvedimenti scolastici adottare per i ragazzi».
Lei conosce questi genitori?
«No. So che loro figlio frequenta la prima. In ogni caso, se c’era qualcosa che non andava, potevano venirmelo a dire. Io sono sempre a scuola e tutti gli alunni sanno che sono aperto al dialogo».
Ma la ritengono responsabile per la lite in cui è rimasto coinvolto loro figlio?
«Questo piacerebbe saperlo anche a me».
di SABRINA PIGNEDOLI              ( da  http://www.ilrestodelcarlino.it)

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