A come Albero, B come Barca... in un istituto superiore di Tarquinia lezione d'alfabeto
Data: Martedì, 19 ottobre 2010 ore 13:09:55 CEST
Argomento: Rassegna stampa


A come Albero, B come Barca, C come casa... e così via fino alla Z come Zebra. È la lezione che ogni giorno una prof di un istituto superiore di Tarquinia, in provincia di Viterbo, impartisce ai suoi alunni, dopo averne costato l'effettivo grado di istruzione: niente "Promessi Sposi" o "Divina Commedia" ma un ripasso pervicace dell'alfabeto. Il tutto dopo avere fatto l'appello anche otto volte. Gli studenti, sostenuti dai genitori, sono scesi oggi in piazza per protestare. «Ci tratta come dementi, non andiamo avanti col programma, siamo fermi alle elementari», dice uno studente dell'Isis "Vincenzo Cardarelli". I futuri geometri o tecnici programmatori hanno deciso oggi che non entreranno in classe quando sarà presente la professoressa. Una scelta forte quanto la loro voglia, magari controcorrente tra i loro coetanei, di imparare e di non sentirsi umiliati da ore passate a fare finta di essere alle elementari, viste le loro carenze.

I problemi con la professoressa in realtà non sono una novità in quella scuola: la contestazione dell'insegnante era iniziata già l'anno scorso, tanto che fu allontanata provvisoriamente dall'istituto e sostituita da supplenti. Infine fu trasferita d'ufficio ad altro incarico. La donna però ha presentato una serie di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato riottenendo il posto. Oggi, il sindaco di Tarquinia Mazzola ha inviato una lettera al prefetto di Viterbo Carmelo Aronica, con la quale chiede «un immediato intervento per risolvere l'annosa vicenda e mettere fine allo stato di agitazione indetto dai giovani. Con il nuovo anno - aggiunge - si è ripresentata la questione e il malcontento degli studenti è notevolmente cresciuto, tanto che si rifiutano di entrare in classe, sostenuti dai genitori che presidiano l'istituto».

Gli studenti ammettono di non essere «delle cime né studenti modello, ma da qui ad essere trattati da dementi ce ne corre. L'anno scorso - ricordano - la prof. è stata allontanata varie volte dalla scuola. Noi abbiamo potuto seguire regolarmente il programma solo quando sono arrivati i supplenti. Ma è stato un anno quasi perso. All'inizio dell'anno, però, l'abbiamo ritrovata sulla cattedra. Né lei né i suoi metodi d'insegnamento, si fa per dire, sono cambiati. Così siamo scesi in piazza e abbiamo deciso di disertare in blocco le sue lezioni».

I responsabili dell'Isis intanto non si pronunciano ma secondo indiscrezioni sarebbero in contatto con gli uffici scolastici provinciale e regionale per trovare una soluzione. Anche se dal punto di vista formale appare complicato, dal momento che il trasferimento d'ufficio della professoressa è stato annullato dal Consiglio di Stato.(Da L'Unità )

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