Coordinatore del consiglio di classe o presidente? L'importanza del titolo e legge15/09
Data: Domenica, 10 ottobre 2010 ore 17:50:19 CEST
Argomento: Giurisprudenza


E’ strano come, a volte, le incresciose circostanze della vita ci riportino a secolari ed universali problematiche.
Ed ecco, infatti, rispuntare l’antico problema tra nominalisti e realisti, ovvero,quando si tratta di attribuire il nome alle cose  capire se, in qualche modo, cambiandone il nome se ne modifichi la loro sostanza.
Se il mulo, per puro caso, viene chiamato cavallo, diventa o meno magnifico destriero?
E se il buon Ronzinante avesse avuto un nome, per così dire, più altisonante, avrebbe forse dimostrato straordinarie qualità equine rispetto alla condanna impostagli dal nome?
Mah… non lo sapremo mai.
E’ certo, però, che non basta cambiare il nome alle cose per attribuire loro funzioni e mansioni che non hanno.
Che la legge 15/09 abbia riportato al centro dell’attenzione l’efficienza, la produttività, la trasparenza nel pubblico impiego è vero, pur essendo un po’ retorica, un po’ la scoperta dell’acqua calda.
Ci sembra anche l’ora che ognuno in questo paese si metta in testa di fare il proprio dovere, piccoli e grandi, legge o non legge, e se così fosse, e fosse stato, molte penose vicende italiane, forse, si sarebbero potute evitare.
Ben venga quindi una legge, anche se retoricamente ribadisce quanto già ognuno dovrebbe sapere nel momento in cui firma un contratto di lavoro, purchè non diventi l’onnipresente giustificazione ad ogni abuso, ad ogni gioco di parole, ad ogni tentativo di deturpare il senso delle parole ed offendere con esso il senno che ci contraddistingue come esseri pensanti.
Insomma, che si tenti capziosamente di far passare come funzioni del “presidente del consiglio di classe” tutti i carichi di lavoro possibili ed immaginabili ( alla faccia del Testo Unico!) tranne forse quello, ma ancora per poco, di indossare il cilicio prima di venire a scuola, equivale al cambiare nome alle cose, sperando che Ronzinante in virtù di tale improbabile sostituzione, diventi campione all’ippodromo.
A proposito…notiamo che da qualche tempo la parola “coordinatore”  di classe sta cadendo in disuso, quasi un tabù, un’eresia impronunciabile, specie da quando è stato ribadito che tale figura non è prevista da alcuna normativa… e che?Forse i dirigenti scolastici prima non lo sapevano? Mah..mistero della fede nelle alte professionalità dello Stato!
Ora, qualcuno, degno erede dei nominalisti medievali, dei fautori dell'effimero del nome,del “flatus vocis” che denomina ma non “sostanzia”, crede forse di poter cambiare il nome alle cose:un’impresa di certo eroica, ammirevole, se non fosse ridicola, per un dirigente che si cimenta in così ardue problematiche filosofiche da fare invidia ad Umberto Eco.
Il coordinatore, paludato da presidente del consiglio di classe, in virtù di tale transustanziazione operata dalla miracolosa capacità dirigenziale, crede di eludere ogni controllo, camuffato ed abbellito dall’immancabile riferimento alla Legge 15/93 ed altre amenità sulle quali è meglio stendere un velo pietoso, da figura di consuetudine diventa di colpo funzione indeclinabile; magnifico gioco di prestigio se non fosse per un particolare, quello stesso che ci fa chiedere se cambiare di nome a Ronzinante ne accresca o meno le virtù.
Non so voi, ma noi crediamo sia preferibile un dirigente che dica a chiare lettere “ se lo vuole fare lo fa se no vada al diavolo” sarà pure scortese, ma è preferibile, dicevamo, a chi travestito da novella Fata Turchina ,ci nasconde l’amara pozione nella zolletta di zucchero; fosse solo perché così facendo mette in dubbio quella considerevole quantità di 175 cm cubici di cervello che i frenologi ( che non sono quelli che lavorano a Marranello…) indicano come il minimo indispensabile per individuare l’essere intelligente.
A parte il fatto che si può scrivere ciò che si vuole ma che attribuire funzioni che esuberano da quelle previste dalla normativa a ciascuna figura , per legge equivale ad un nulla di fatto.
Alla lunga , meglio il dittatore dell’imbonitore. Il primo, infatti, offende la libertà della persona ma il secondo offende l’intelligenza e non sappiamo, francamente, quale dei due sia il peggiore.

Tecla Squillaci
stairwayto_heaven@libero.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-237085.html