Torino: l'amianto nelle scuole ha fatto 33 morti
Data: Domenica, 03 ottobre 2010 ore 07:45:36 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Amianto nelle scuole torinesi: sono saliti a 33 - con gli ultimi cinque verificatisi nel corso del 2010 - i casi di morte di insegnanti o personale amministrativo o di sorveglianza segnalati all’ufficio di Guariniello dall’Osservatorio sui tumori di origine professionale. Il magistrato: «L’attività di bonifica di pannelli, coperture e rivestimenti di amianto negli edifici scolastici a Torino è stata avviata molto prima che altrove. E quasi completata. Queste morti rappresentano l’onda lunga della mancata prevenzione dei decenni scorsi».
I mesoteliomi, pleurici (soprattutto) e peritoneali che hanno preso la vita di tutte queste persone non lasciano dubbi sull’origine della malattia: l’«esposizione» alle fibre di amianto che si staccano, vengono respirate, penetrano nei polmoni, minano lentissimamente il fisico in questo caso di maestri, professori, due custodi, un’impiegata amministrativa e un’operatrice scolastica. Ad un certo punto della loro vita si sono improvvisamente ammalati. Il tipo di lavoro svolto ha portato gli investigatori di Guariniello alle scuole.

Colpisce che alcune scuole abbiano avuto 2, in un caso 3 decessi. Poi è vero anche che gli insegnanti, in particolare all’inizio della carriera, hanno una maggiore mobilità. Tant’è che per 5 decessi Guariniello ha trasmesso gli atti ad altre procure per competenza territoriale: la ricostruzione dei percorsi di lavoro ha portato fuori Torino.

Non sempre si riesce a risalire ad un’esposizione di tipo particolare. Il maestro Domenico Mele insegnava alla Don Milani di via San Marino dove adoperava spesso, per lavoro, un piccolo forno rivestito di amianto. Eccola la causa della sua morte nel 2008, a 76 anni, dodici anni dopo essere andato in pensione. La sua è stata la generazione degli insegnanti esposti all’amianto, dei cui manufatti sono stati imbottiti gli edifici scolastici costruiti negli anni dell’ultimo post-boom della natalità - i Settanta, inizio 80 - che hanno coinciso con il record di estrazione del minerale killer dalle cave italiane.

Dieci anni dopo, messo al bando l’amianto, a Torino è cominciata la bonifica delle scuole. Beppe Borgogno, assessore comunale all’Istruzione, fornisce un dato: «In quest’arco di tempo sono stati spesi 30 milioni di euro per eliminare l’amianto dagli edifici scolastici. Ci restano 3 situazioni con interventi già programmati e dove comunque si è provveduto a mettere in sicurezza i manufatti da rimuovere». Aggiunge Guariniello: «Nel resto d’Italia, invece, ci sono tuttora 2000 scuole con amianto. Un’esposizione insidiosa che può colpire a distanza di tempo chiunque abbia frequentato quegli ambienti. Anche allievi. Quarantenni di oggi che muoiono e di cui non riusciamo a accertare dove siano stati esposti all’amianto. Il 30% dei nostri casi è senza risposta».

A proposito di esposizioni insidiose, ieri si è fatta una scoperta impressionante: nel cantiere del passante ferroviario, all’altezza di corso Mortara, giacevano senza alcuna protezione 600 metri cubi di pietrisco contenente amianto. Cartelli che avvisassero del pericolo: zero. La ditta incaricata della rimozione aveva fatto pervenire all’Asl un piano di smaltimento perfetto. Sulla carta.
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