Amianto
nelle scuole torinesi: sono saliti a 33 - con gli ultimi cinque
verificatisi nel corso del 2010 - i casi di morte di insegnanti o
personale amministrativo o di sorveglianza segnalati all’ufficio di
Guariniello dall’Osservatorio sui tumori di origine professionale. Il
magistrato: «L’attività di bonifica di pannelli, coperture e
rivestimenti di amianto negli edifici scolastici a Torino è stata
avviata molto prima che altrove. E quasi completata. Queste morti
rappresentano l’onda lunga della mancata prevenzione dei decenni
scorsi».
I mesoteliomi, pleurici (soprattutto) e peritoneali che hanno preso la
vita di tutte queste persone non lasciano dubbi sull’origine della
malattia: l’«esposizione» alle fibre di amianto che si staccano,
vengono respirate, penetrano nei polmoni, minano lentissimamente il
fisico in questo caso di maestri, professori, due custodi, un’impiegata
amministrativa e un’operatrice scolastica. Ad un certo punto della loro
vita si sono improvvisamente ammalati. Il tipo di lavoro svolto ha
portato gli investigatori di Guariniello alle scuole.
Colpisce che alcune scuole abbiano avuto 2, in un caso 3 decessi. Poi è
vero anche che gli insegnanti, in particolare all’inizio della
carriera, hanno una maggiore mobilità. Tant’è che per 5 decessi
Guariniello ha trasmesso gli atti ad altre procure per competenza
territoriale: la ricostruzione dei percorsi di lavoro ha portato fuori
Torino.
Non sempre si riesce a risalire ad un’esposizione di tipo particolare.
Il maestro Domenico Mele insegnava alla Don Milani di via San Marino
dove adoperava spesso, per lavoro, un piccolo forno rivestito di
amianto. Eccola la causa della sua morte nel 2008, a 76 anni, dodici
anni dopo essere andato in pensione. La sua è stata la generazione
degli insegnanti esposti all’amianto, dei cui manufatti sono stati
imbottiti gli edifici scolastici costruiti negli anni dell’ultimo
post-boom della natalità - i Settanta, inizio 80 - che hanno coinciso
con il record di estrazione del minerale killer dalle cave italiane.
Dieci anni dopo, messo al bando l’amianto, a Torino è cominciata la
bonifica delle scuole. Beppe Borgogno, assessore comunale
all’Istruzione, fornisce un dato: «In quest’arco di tempo sono stati
spesi 30 milioni di euro per eliminare l’amianto dagli edifici
scolastici. Ci restano 3 situazioni con interventi già programmati e
dove comunque si è provveduto a mettere in sicurezza i manufatti da
rimuovere». Aggiunge Guariniello: «Nel resto d’Italia, invece, ci sono
tuttora 2000 scuole con amianto. Un’esposizione insidiosa che può
colpire a distanza di tempo chiunque abbia frequentato quegli ambienti.
Anche allievi. Quarantenni di oggi che muoiono e di cui non riusciamo a
accertare dove siano stati esposti all’amianto. Il 30% dei nostri casi
è senza risposta».
A proposito di esposizioni insidiose, ieri si è fatta una scoperta
impressionante: nel cantiere del passante ferroviario, all’altezza di
corso Mortara, giacevano senza alcuna protezione 600 metri cubi di
pietrisco contenente amianto. Cartelli che avvisassero del pericolo:
zero. La ditta incaricata della rimozione aveva fatto pervenire all’Asl
un piano di smaltimento perfetto. Sulla carta.
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/346292/
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