Libri elettronici, il grande flop: alle medie solo lo 0,2%
Data: Martedì, 31 agosto 2010 ore 16:34:48 CEST
Argomento: Istituzioni


La scuola del futuro cammina a passo lento. I libri elettronici (scaricabili da Internet) e quelli misti (in parte cartacei, in parte on line) cominciano infatti a fare capolino nelle liste dei tesi da acquistare per il nuovo anno, ma la rivoluzione digitale è ancora lontana: i nuovi supporti per la didattica non appassionano i prof, che continuano a puntare in larga parte sul vecchio manuale tutto di carta. A segnare il record negativo sono i libri interamente on line, quelli che vanno scaricati sul computer e eventualmente stampati: alle medie solo lo 0,2% dei testi adottati corrisponde a questa tipologia, alle superiori sono lo 0,1%.
Con buona pace della legge 133 del 2008 in cui il ministro Gelmini ha scritto nero su bianco che dal 2011/2012 i docenti non potranno più scegliere libri che siano solo cartacei, ma dovranno ricorrere a testi multimediali o ai cosiddetti e-book, quelli elettronici. Al primo banco di prova, in questo anno di transizione, i nuovi prodotti sono rimasti nell’angolo, fatta eccezione per materie come quelle scientifiche e quelle linguistiche. «Bisogna considerare che nella categoria degli insegnanti l’età media è molto elevata- fa notare Claudio Salone, preside del liceo Aristofane di Roma-. Forse anche per questo i docenti restano attaccati al vecchio libro. Servirà un cambio di mentalità per avviare questa transizione che, comunque, avrebbe bisogno di più tempo, di altri due o tre anni, visto che al momento i testi di nuova tipologia non sono all’altezza per qualità e quantità di quelli cartacei».

Le scuole, dunque, al libro misto o digitale ci credono ancora poco. «Ma anche le case editrici sono in ritardo- commenta Domenico Altamura, preside del liceo Righi di Bologna-. L’offerta ancora non è molto vasta e in molti casi il libro misto non è altro che il vecchio libro di carta con allegato un cd su cui ci sono esercizi e qualche contenuto in più. Le novità editoriali vere e proprie scarseggiano. Qualcosa si trova per le materie scientifiche- continua il dirigente-. Noi, ad esempio, abbiamo adottato un testo di fisica che ha una password attraverso la quale i ragazzi possono scaricare contenuti in più dalla Rete. Il futuro è questo, ma che ci si arrivi entro il prossimo anno la vedo dura. Forse il ministero sta correndo un po’ troppo. Peraltro sul mercato di libri on line tutti scaricabili da Internet ce ne sono pochissimi».

Senza contare che l’utilizzo in classe del libro digitale ha le sue difficoltà. «Per poter utilizzare a pieno i cosiddetti e-book bisognerebbe avere aule attrezzate come laboratori in cui ogni ragazzo ha un computer- spiega Mario Rusconi, vice presidente dell’Associazione nazionale dei presidi-. Ma qui siamo nella fantascienza. Tuttavia se i libri sono on line e lo studente non ha il pc in aula che fa, stampa da Internet? A quel punto il risparmio si annulla». Già, il risparmio. Il ministro ha introdotto l’obbligo di adottare solo libri misti o elettronici anche per aiutare le famiglie, ma per il momento questi prodotti non costano molto meno di quelli tradizionali. Le case editrici stamperanno anche meno fogli, ma sono costrette a produrre contenuti digitali che hanno un loro costo, soprattutto nella fase di start-up. Inoltre se sul libro di carta l’Iva è al 4% sul contenuto digitale è al 20%. Insomma, sul possibile risparmio forse «si favoleggia un po’ troppo», dicono i presidi, «sicuramente questi testi costano un po’ meno, ma, almeno per ora, i prezzi non sono in caduta libera».

Tant’è che la spesa dei libri per ciascun figlio sfiora anche quest’anno i tetti imposti dal ministero, quando non li supera. Secondo le indagini delle associazioni dei consumatori una scuola su due viola i limiti ministeriali. Il liceo classico come sempre segna un record con molte classi che sforano i 400 euro, a fronte dei 320 imposti dal ministro. Ma se c’è chi continua a sforare c’è anche chi punta sull’innovazione per aiutare le famiglie. Quattordici scuole stanno distribuendo a quattromila alunni testi scritti dai professori e stampati in presidenza. L’idea è nata nell’Istituto superiore Majorana di Brindisi che fa da capofila ad un progetto in via di espansione. «Il 13 settembre daremo ai nostri alunni i libri di 11 discipline per un prezzo totale di 35 euro. Li abbiamo scritti e stampati noi- racconta il preside Salvatore Giuliano-. E a 250 studenti di prima daremo anche una versione on line dei testi da utilizzare in un notebook che gli verrà fornito dalla scuola. A chi vuole sperimentare i nostri libri (ribattezzati book in progress perché si possono modificare di continuo, ndr) diciamo che è semplice basta solo iscriversi alla piattaforma on line del progetto». Già 20 istituti sono in fila per il prossimo anno.

(di Alessandra Migliozzi Il Messaggero)
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