Il primato degli studenti del Nord? Un certamen spazzerà via ogni dubbio
Data: Martedì, 31 agosto 2010 ore 15:48:38 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La proposta di un preside di una scuola media di Agropoli in una lettera alla ministra Gelmini
Gli studenti del Nord più bravi di quelli del Sud? Basta con i luoghi comuni e con le indagini che non fotografano (fino in fondo) la realtà, mettiamoli a confronto in modo diretto. È quanto propone al Ministro Gelmini il preside della scuola media di Agropoli, nel Salernitano, «Gino Rossi Vairo». Il dirigente scolastico Carmine Pietro Nese ha scritto una lettera alla titolare del dicastero della Pubblica istruzione lanciando la proposta di un vero e proprio «certamen» per spazzare ogni dubbio sulla preparazione degli studenti del Mezzogiorno.

I LIMITI DELL'INVALSI - Un duello a colpi di libri, insomma, nel quale si fronteggerebbero da una parte gli studenti della «Rossi Vairo», in rappresentanza del Sud, e dall’altra gli allievi di una scuola di pari grado nell’Italia settentrionale. Dove nasce l'idea? Dal fatto che anche quest'anno, come ormai da copione, si siano riproposte le polemiche legate al tema del divario Nord-Sud in campo scolastico, generate dalla presentazione dei dati delle prove Invalsi - Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione - tenutesi a giugno e alle quali hanno partecipato più di mezzo milione di alunni delle scuole elementari e medie. L'indagine, come ricorda il preside nella lettera alla Gelmini, ha confermato i risultati delle precedenti analisi, evidenziando una prestazione degli studenti del Sud «nettamente al di sotto della media nazionale», soprattutto nella matematica e nelle scienze. Ma Nese non è il solo a cogliere dei limiti in quello che viene comunque tuttora considerato uno strumento di analisi valido e attendibile: «L’analisi dell’Istituto Invalsi», afferma il preside, «è utilissima per un iniziale esame della questione, ma lascia in sospeso tutta una serie di problematiche e sembra indirettamente già fornire un primo dato: l’autonomia scolastica funziona appieno laddove sia consentito alle scuole di poter usufruire di strutture adeguate e considerevoli risorse economiche ed umane al fine di formare discenti preparati.»
CONFRONTO IN TUTTE LE MATERIE - Il nodo cruciale, ma non tenuto in considerazione dalle indagini Invalsi, sarebbe invece, secondo il preside della «Rossi Vairo» quello del grado di dispersione del benessere economico nelle regioni: in sostanza dove maggiore è la diseguaglianza del reddito, tanto più sarebbe variabile l'apprendimento dei ragazzi e l'incidenza di questa realtà sulla differenza dei risultati tra scuole. Di qui la proposta di una sfida sul campo, da tenersi magari nei primi giorni del nuovo anno scolastico. «Un Certamen in cui», conclude il dirigente scolastico, «dieci miei alunni, o venti o anche trenta, siano messi a confronto con altrettanti studenti del Nord in tutte le materie scolastiche. Sarebbe un’esperienza importante per provare a far cadere luoghi comuni e pregiudizi e avrebbe l’intento di mettere a confronto realtà diverse e distanti senza paura d’essere giudicati, ma piuttosto col desiderio di mirare al reciproco miglioramento nell’ambito della formazione».
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