La proposta di un
preside di una scuola media di Agropoli in una lettera alla ministra
Gelmini
Gli studenti del Nord più bravi di quelli del Sud? Basta con i luoghi
comuni e con le indagini che non fotografano (fino in fondo) la realtà,
mettiamoli a confronto in modo diretto. È quanto propone al Ministro
Gelmini il preside della scuola media di Agropoli, nel Salernitano,
«Gino Rossi Vairo». Il dirigente scolastico Carmine Pietro Nese ha
scritto una lettera alla titolare del dicastero della Pubblica
istruzione lanciando la proposta di un vero e proprio «certamen» per
spazzare ogni dubbio sulla preparazione degli studenti del Mezzogiorno.
I LIMITI DELL'INVALSI - Un duello a colpi di libri, insomma, nel quale
si fronteggerebbero da una parte gli studenti della «Rossi Vairo», in
rappresentanza del Sud, e dall’altra gli allievi di una scuola di pari
grado nell’Italia settentrionale. Dove nasce l'idea? Dal fatto che
anche quest'anno, come ormai da copione, si siano riproposte le
polemiche legate al tema del divario Nord-Sud in campo scolastico,
generate dalla presentazione dei dati delle prove Invalsi - Istituto
nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e
formazione - tenutesi a giugno e alle quali hanno partecipato più di
mezzo milione di alunni delle scuole elementari e medie. L'indagine,
come ricorda il preside nella lettera alla Gelmini, ha confermato i
risultati delle precedenti analisi, evidenziando una prestazione degli
studenti del Sud «nettamente al di sotto della media nazionale»,
soprattutto nella matematica e nelle scienze. Ma Nese non è il solo a
cogliere dei limiti in quello che viene comunque tuttora considerato
uno strumento di analisi valido e attendibile: «L’analisi dell’Istituto
Invalsi», afferma il preside, «è utilissima per un iniziale esame della
questione, ma lascia in sospeso tutta una serie di problematiche e
sembra indirettamente già fornire un primo dato: l’autonomia scolastica
funziona appieno laddove sia consentito alle scuole di poter usufruire
di strutture adeguate e considerevoli risorse economiche ed umane al
fine di formare discenti preparati.»
CONFRONTO IN TUTTE LE MATERIE - Il nodo cruciale, ma non tenuto in
considerazione dalle indagini Invalsi, sarebbe invece, secondo il
preside della «Rossi Vairo» quello del grado di dispersione del
benessere economico nelle regioni: in sostanza dove maggiore è la
diseguaglianza del reddito, tanto più sarebbe variabile l'apprendimento
dei ragazzi e l'incidenza di questa realtà sulla differenza dei
risultati tra scuole. Di qui la proposta di una sfida sul campo, da
tenersi magari nei primi giorni del nuovo anno scolastico. «Un Certamen
in cui», conclude il dirigente scolastico, «dieci miei alunni, o venti
o anche trenta, siano messi a confronto con altrettanti studenti del
Nord in tutte le materie scolastiche. Sarebbe un’esperienza importante
per provare a far cadere luoghi comuni e pregiudizi e avrebbe l’intento
di mettere a confronto realtà diverse e distanti senza paura d’essere
giudicati, ma piuttosto col desiderio di mirare al reciproco
miglioramento nell’ambito della formazione».
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