Cisl Brescia contro il ministro Gelmini «Si occupa solo del partito»
Data: Lunedì, 23 agosto 2010 ore 21:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il segretario provinciale si dice preoccupato per le carenze di organico fra insegnanti, dirigenti e Ata
Enrico Franceschini all'attacco: «Nell'anno della riforma il sistema avrebbe bisogno di un riferimento a tempo pieno. Così, invece...»
Non spira aria di ottimismo in casa sindacale. L'anno scolastico che si aprirà il 13 settembre appare zeppo di problemi, e il segretario provinciale Cisl-scuola Enrico Franceschini li attribuisce soprattutto al ministro della Pubblica istruzione, la bresciana Mariastella Gelmini, che - accusa - «si sta occupando di tutto fuorchè di scuola, e gestisce i suoi club di partito mentre il sistema dell'istruzione avrebbe bisogno di un ministro a tempo pieno». E se le cose andranno bene, aggiunge, ancora una volta «bisognerà dire grazie all'ufficio scolastico provinciale, che sta facendo i salti mortali». Tuttavia, da via Altipiani di Asiago le cose si vedono meno rosee che in via Sant'Antonio. Per le assegnazioni definitive, in base alle rilevazioni dell'organico di fatto, «l'Ufficio scolastico regionale ha ridefinito un piccolo contingente in più - spiega Franceschini -, troppo insufficiente per coprire le esigenze». E per gli Ata «è tutto in sospeso - aggiunge il segretario provinciale Cisl-Scuola -: si parla di una settantina di posti richiesti. ma la direzione regionale non ha autorizzato nulla». Se ne parlerà in un incontro fissato per domani.
Quanto al sostegno, Franceschini taglia corto. «C'è una sentenza della Corte Costituzionale che obbliga ad assegnare un posto di sostegno in presenza di certificazione, e senza limite di organico». Intanto punta il dito sui «diversi posti vacanti di Dsga (gli ex segretari), bloccati per una serie di ricorsi al Tar». Il che «lascia in forse la soluzione del problema entro il 31 agosto».
Anche la mancanza di 53 dirigenti scolastici, «fulcro della scuola dell'autonomia», è attribuita dal segretario Cisl-scuola alla «deficienza dell'Amministrazione centrale che ha ritardato le operazioni di 20 giorni». Anzi, con l'occhio allo spostamento di qualche preside bresciano, «come viene fatta la mobilità dei dirigenti - si chiede -, quali interferenze la politica esercita sull'autonomia delle scuole?». E su tutto, la riduzione del personale, che è il «vero» problema.
«IN BASE alla legge 113 del 2008 sono stati fatti ulteriori tagli - denuncia Franceschini -, le iscrizioni aumentano e i posti in organico di diritto calano». E ad aggiungere: «L'avvio del primo anno di riordino delle superiori, con la riduzione d'orario anche fino alle classi quarte nei tecnici e nei professionali», avremo «classi al limite e di difficile gestione didattica». MI. VA.
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