Il segretario
provinciale si dice preoccupato per le carenze di organico fra
insegnanti, dirigenti e Ata
Enrico Franceschini all'attacco: «Nell'anno della riforma il sistema
avrebbe bisogno di un riferimento a tempo pieno. Così, invece...»
Non spira aria di ottimismo in casa sindacale. L'anno scolastico che si
aprirà il 13 settembre appare zeppo di problemi, e il segretario
provinciale Cisl-scuola Enrico Franceschini li attribuisce soprattutto
al ministro della Pubblica istruzione, la bresciana Mariastella
Gelmini, che - accusa - «si sta occupando di tutto fuorchè di scuola, e
gestisce i suoi club di partito mentre il sistema dell'istruzione
avrebbe bisogno di un ministro a tempo pieno». E se le cose andranno
bene, aggiunge, ancora una volta «bisognerà dire grazie all'ufficio
scolastico provinciale, che sta facendo i salti mortali». Tuttavia, da
via Altipiani di Asiago le cose si vedono meno rosee che in via
Sant'Antonio. Per le assegnazioni definitive, in base alle rilevazioni
dell'organico di fatto, «l'Ufficio scolastico regionale ha ridefinito
un piccolo contingente in più - spiega Franceschini -, troppo
insufficiente per coprire le esigenze». E per gli Ata «è tutto in
sospeso - aggiunge il segretario provinciale Cisl-Scuola -: si parla di
una settantina di posti richiesti. ma la direzione regionale non ha
autorizzato nulla». Se ne parlerà in un incontro fissato per domani.
Quanto al sostegno, Franceschini taglia corto. «C'è una sentenza della
Corte Costituzionale che obbliga ad assegnare un posto di sostegno in
presenza di certificazione, e senza limite di organico». Intanto punta
il dito sui «diversi posti vacanti di Dsga (gli ex segretari), bloccati
per una serie di ricorsi al Tar». Il che «lascia in forse la soluzione
del problema entro il 31 agosto».
Anche la mancanza di 53 dirigenti scolastici, «fulcro della scuola
dell'autonomia», è attribuita dal segretario Cisl-scuola alla
«deficienza dell'Amministrazione centrale che ha ritardato le
operazioni di 20 giorni». Anzi, con l'occhio allo spostamento di
qualche preside bresciano, «come viene fatta la mobilità dei dirigenti
- si chiede -, quali interferenze la politica esercita sull'autonomia
delle scuole?». E su tutto, la riduzione del personale, che è il «vero»
problema.
«IN BASE alla legge 113 del 2008 sono stati fatti ulteriori tagli -
denuncia Franceschini -, le iscrizioni aumentano e i posti in organico
di diritto calano». E ad aggiungere: «L'avvio del primo anno di
riordino delle superiori, con la riduzione d'orario anche fino alle
classi quarte nei tecnici e nei professionali», avremo «classi al
limite e di difficile gestione didattica». MI. VA.
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