Messina: Scuola, tagliati 239 posti per il personale Ata. La Cgil: «E’ come chiudere una fabbrica»
Data: Domenica, 22 agosto 2010 ore 09:01:45 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Un ecatombe sulla scuola messinese. I numeri sono inquietanti: in provincia i tagli sul personale ATA hanno determinato per il 2010/11 una riduzione di 239 posti così ripartiti: 44 assistenti amministrativi, 20 assistenti tecnici, 175 collaboratori scolastici, che uniti ai 201 posti tagliati dal ministro Gelmini nel 2009, portano ad una riduzione in due anni di 440 posti di solo personale ATA. Secondo la Cgil «questi tagli ed i successivi previsti nel prossimo anno scolastico sono e saranno duri colpi per il funzionamento delle scuole statali, le quali, dopo il taglio agli organici del personale docente, vedono messo in discussione il prezioso supporto all’attività didattica costituito dal lavoro del personale ATA». Ecco, in sintesi, cosa succederà con i nuovi tagli. Da oggi le scuole statali: non potranno garantire livelli di sicurezza e controllo adeguati, per la mancanza di collaboratori scolastici in tutti i plessi e su tutti i
piani degli edifici scolastici, proprio quando le cronache giornalistiche suggeriscono quotidianamente la necessità di elevare la sorveglianza delle scuole; non potranno erogare una didattica più ricca, per la mancanza del valido supporto degli Assistenti Tecnici, nonostante la retorica ufficiale circa la necessità di recuperare il divario tra il sapere ed il saper fare; non potranno garantire la funzionalità dell’attività amministrativa, a causa delle continue disposizioni emanate dalle Amministrazioni centrali e periferiche che delegano sempre maggiori compiti e responsabilità alle scuole, senza peraltro che il personale riceva una formazione specifica, paralizzando, così, di fatto il lavoro istituzionale delle segreterie scolastiche.
La drammaticità di questi tagli a pioggia è stata attenuata attraverso una attento lavoro di verifica effettuato dai responsabili per il personale ATA dell’Ufficio Scolastico provinciale di Messina, che in sinergia con le organizzazioni sindacali confederali, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, hanno cercato di garantire la presenza di almeno un collaboratore per plesso soprattutto in caso di concentrazione di personale inidoneo al servizio. Importante aver acquisito il riferimento alla complessità delle istituzioni scolastiche (numerosità dei laboratori, numero dei plessi, presenza di alunni con disabilità) e nel caso degli assistenti tecnici la condizione che le eventuali riduzioni devono avvenire coerentemente con gli orientamenti espressi dal Collegio dei docenti.
«Si tratta di un mero contenimento del danno – rileva Graziamaria Pistorino, segretario generale della Flc Cgil di Messina - perché le scuole, non in maniera ottimale, possano garantire l’apertura dei plessi. Su tutta l'operazione confermiamo il nostro giudizio fortemente critico per due ragioni: la prima, in due anni si è proceduto al licenziamento in tronco di una buona parte del precariato storico: ben 440 lavoratori. E’ come chiudere una fabbrica, in un territorio che dall’imprenditoria alle infrastrutture, conosce una crisi che la Cgil di Messina ha più volte analizzato; la seconda, la violenza dei tagli mette a rischio la regolare erogazione del servizio pubblico: il taglio è di grande rilievo e le difficoltà che le scuole avranno sono sotto gli occhi di tutti: riduzione generalizzata dei servizi agli alunni e di supporto alla didattica».
Per queste ragioni lunedì 23 agosto presso la Camera del Lavoro di Messina il Coordinamento Precari della Flc Cgil incontrerà in assemblea i tanti lavoratori che si sono rivolti al nostro sindacato preoccupati per le notizie circa la previsione, per il prossimo anno scolastico, della riduzione dei posti di lavoro.
 (da http://www.tempostretto.it)

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