Un ecatombe sulla
scuola messinese. I numeri sono inquietanti: in provincia i tagli sul
personale ATA hanno determinato per il 2010/11 una riduzione di 239
posti così ripartiti: 44 assistenti amministrativi, 20 assistenti
tecnici, 175 collaboratori scolastici, che uniti ai 201 posti tagliati
dal ministro Gelmini nel 2009, portano ad una riduzione in due anni di
440 posti di solo personale ATA. Secondo la Cgil «questi tagli ed i
successivi previsti nel prossimo anno scolastico sono e saranno duri
colpi per il funzionamento delle scuole statali, le quali, dopo il
taglio agli organici del personale docente, vedono messo in discussione
il prezioso supporto all’attività didattica costituito dal lavoro del
personale ATA». Ecco, in sintesi, cosa succederà con i nuovi tagli. Da
oggi le scuole statali: non potranno garantire livelli di sicurezza e
controllo adeguati, per la mancanza di collaboratori scolastici in
tutti i plessi e su tutti i
piani degli edifici scolastici, proprio quando le cronache
giornalistiche suggeriscono quotidianamente la necessità di elevare la
sorveglianza delle scuole; non potranno erogare una didattica più
ricca, per la mancanza del valido supporto degli Assistenti Tecnici,
nonostante la retorica ufficiale circa la necessità di recuperare il
divario tra il sapere ed il saper fare; non potranno garantire la
funzionalità dell’attività amministrativa, a causa delle continue
disposizioni emanate dalle Amministrazioni centrali e periferiche che
delegano sempre maggiori compiti e responsabilità alle scuole, senza
peraltro che il personale riceva una formazione specifica,
paralizzando, così, di fatto il lavoro istituzionale delle segreterie
scolastiche.
La drammaticità di questi tagli a pioggia è stata attenuata attraverso
una attento lavoro di verifica effettuato dai responsabili per il
personale ATA dell’Ufficio Scolastico provinciale di Messina, che in
sinergia con le organizzazioni sindacali confederali, Flc Cgil, Cisl
Scuola e Uil Scuola, hanno cercato di garantire la presenza di almeno
un collaboratore per plesso soprattutto in caso di concentrazione di
personale inidoneo al servizio. Importante aver acquisito il
riferimento alla complessità delle istituzioni scolastiche (numerosità
dei laboratori, numero dei plessi, presenza di alunni con disabilità) e
nel caso degli assistenti tecnici la condizione che le eventuali
riduzioni devono avvenire coerentemente con gli orientamenti espressi
dal Collegio dei docenti.
«Si tratta di un mero contenimento del danno – rileva Graziamaria
Pistorino, segretario generale della Flc Cgil di Messina - perché le
scuole, non in maniera ottimale, possano garantire l’apertura dei
plessi. Su tutta l'operazione confermiamo il nostro giudizio fortemente
critico per due ragioni: la prima, in due anni si è proceduto al
licenziamento in tronco di una buona parte del precariato storico: ben
440 lavoratori. E’ come chiudere una fabbrica, in un territorio che
dall’imprenditoria alle infrastrutture, conosce una crisi che la Cgil
di Messina ha più volte analizzato; la seconda, la violenza dei tagli
mette a rischio la regolare erogazione del servizio pubblico: il taglio
è di grande rilievo e le difficoltà che le scuole avranno sono sotto
gli occhi di tutti: riduzione generalizzata dei servizi agli alunni e
di supporto alla didattica».
Per queste ragioni lunedì 23 agosto presso la Camera del Lavoro di
Messina il Coordinamento Precari della Flc Cgil incontrerà in assemblea
i tanti lavoratori che si sono rivolti al nostro sindacato preoccupati
per le notizie circa la previsione, per il prossimo anno scolastico,
della riduzione dei posti di lavoro.
(da http://www.tempostretto.it)
redazione@aetnanet.org