Meno posti di sostegno La scuola messinese ancora nel mirino
Data: Domenica, 01 agosto 2010 ore 09:41:08 CEST
Argomento: Rassegna stampa


A più di un mese e mezzo dall'inizio del nuovo anno scolastico tengono banco le polemiche sui tagli al comparto. Il territorio peloritano ha già pagato a caro prezzo le "sforbiciate" della riforma del ministero dell'Istruzione. I tagli non mancheranno nel 2010/2011 e riguarderanno anche i diversamente abili. A suonare l'allarme è la Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil di Messina, in seguito all'incontro tenutosi a Palermo, il 27 luglio scorso, tra Ufficio scolastico regionale e organizzazioni sindacali del comparto scuola. In quella sede è stata resa nota la dotazione in organico dei posti di sostegno di ciascuna Provincia. Quella di Messina risulta la più colpita, con 86 posti in meno.
Quella di Messina risulta la più colpita, con 86 posti in meno, a fronte dei quali si registra la drastica riduzione di 149 alunni diversamente abili rispetto all'anno scolastico 2009/2010. I dati mostrano la disparità di trattamento con le altre Province siciliane. Se 86 precari del territorio peloritano pagano a caro prezzo la scelta, a Catania (+113 posti in organico), Palermo (+51), Agrigento (+20) e Siracusa (+8) c'è da essere ottimisti. Come Messina, storcono il muso Caltanissetta (- 43 posti), Trapani (-34) ed Enna (-5).Stizzito il commento della segretaria generale della Flc Cgil Graziamaria Pistorino: «Le certificazioni prodotte dalle scuole e dalle famiglie sono valutate con criteri non omogenei a seconda delle Province e il caso Messina era stato seguito dalla commissione Cultura dell'Assemblea regionale siciliana». Il 30 luglio la Flc Cgil ha chiesto all'Ufficio scolastico provinciale di Messina di conoscere i criteri che hanno portato all'ennesima beffa. «Ancora una volta – spiega la sindacalista – il territorio peloritano viene penalizzato. La nostra Provincia ha già perso 1300 posti di lavoro in due anni, non ottenendo il minimo interesse da istituzioni ed enti».La Pistorino aggiunge che le novità introdotte dalle disposizioni del ministro Gelmini hanno un duplice effetto: riducono i livelli occupazionali e limitano il diritto alla studio. In questo caso degli alunni diversamente abili.(r.d.) (Gazzetta del Sud)

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