Gli esami di stato del primo ciclo, prospettive future - come li vorrei
Data: Martedì, 06 luglio 2010 ore 12:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Le difficoltà evidenziate nel corso degli Esami di stato a conclusione del primo ciclo di istruzione (esami di licenza media) sono comuni a tante realtà regionali e, analizzando i diversi problemi emersi si intende precisare  che le novità introdotte quest’anno circa la votazione finale hanno una logica che va ben interpretata.
Secondo le indicazioni ministeriali il giudizio di idoneità va espresso in voto e quindi la soluzione migliore è quella di prendere in considerazione la media dei voti riportati negli anni precedenti
Il voto di idoneità, però, non fa cumulo direttamente con le  singole prove di esame, ma diventa elemento da  sommare e fa media con il voto complessivo degli esami;
Questo lo schema:
Media I anno, Media II anno, Media III anno, 
Media globale triennio Idoneità(A),
Prova scritta Italiano, Prova scritta Matematica, Prova INVALSI, Prova scritta Inglese, Prova scritta Seconda Lingua,
Colloquio Orale,  Media  Prove di esame(B),
Voto finale  A+B
Come si evince dall’allegata tabella sinottica, utilizzata come griglia per la registrazione dei voti si ha contezza  visiva del  reale progresso  conseguito e maturato nel tempo.
Il voto finale scaturisce dalla media dei voti del triennio e la media delle prove di esame. Il voto di idoneità non ha  pari peso alle singole prove di esame e la somma dei decimali fa la differenza nel consentire di arrotondare il voto se superiore a 50.
Nel conteggio delle media delle prove di esami noi abbiamo inserito inoltre il voto della prova di musica (pratica strumentale) ed il totale è stato diviso per sette.
I docenti coordinatori quest’anno hanno lavorato con le calcolatrici per conteggiare non il semplice voto, ma il percorso in vista del voto finale.
Dalla lettura dei dati delle  schede sinottiche delle classi, pur condividendo la osservazione sulla difficoltà della prova Invalsi, come lunghezza e complessità dei testi, difficoltà  particolare nella prova di matematica,  anche per la presenza di argomenti non completamente svolti e la non ancora acquisita cultura del tempo e quindi molti ragazzi hanno attribuito parte dell’insuccesso al breve tempo assegnato per le singole prove, si è potuto constatare che l’85%  delle schede esaminate di scuole diverse (centro e periferia) il voto della prova Invalsi era coincidente con la media globale del triennio  e nei casi di una media 7,40, la prova invalsi ha dato come esito 6, mentre con  la media del 7,85, ha dato come esito 7.
Questo dato conferma che la prova Invalsi fotografa il reale stato di maturità e di competenza dello studente nella sua globalità e non solo nello specifico settore disciplinare.
Sono pochi i casi nei quali  non  è stata riscontrata la coincidenza tra la media di “idoneità”e la priva Invalsi.
Che ci siano ancora dei correttivi da apportare  è sottolineato dalle numerose osservazioni che pervengono dalle  singole scuole.
E’ necessario comunque che la cultura didattica che la  prova Invalsi suggerisce e propone sia condivisa e diventi modello di nuova didattica ed occasione per apportare correttivi e aggiustamenti nel modo di fare scuola.
E’ necessario inoltre che  venga svolta con la massima serietà e rigore; forse anche quest’anno in qualche scuola si è ripetuto l’errore di dare suggerimenti o addirittura scrivendo alla lavagna le risposte. Il Presidente della commissione ha anche il compito di “osservatore esterno” secondo le indicazioni dell’Invalsi e quindi è garante della regolarità degli esami.
Per il prossimo anno si auspica che la prova Invalsi sia più completa aggiungendo anche i quesiti di Inglese e così potrebbero essere eliminate: la prova di matematica  e la prova di inglese integrati nella prova Invalsi, ma tutto ciò comporterà una revisione della didattica e degli argomenti di studio di matematica e inglese.
Gli esami verrebbero così  strutturati in tre prove scritte ed il colloquio pluridisciplinare
 1.  la prova scritta di Italiano (con il tradizionale tema e l’opportunità di libera espressione dello studente);
 2. la prova Invalsi che comprende anche Matematica  e  Inglese
3. La prova scritta di seconda lingua comunitaria, qualora non si ritenesse opportuno inserire anche le domande relative alla seconda lingua nella prova Invalsi che assumerebbe così la valenza di prova scritta interdisciplinare
Gli esami risulterebbero così più leggeri, ma nello stesso tempo le prove verrebbero ad assumere valenza di obiettività e di rigore. Anche i criteri di assegnazione dei voti potrebbero essere modificati assegnando al colloquio pluridisciplinare 20 punti e quindi si darebbe meglio la facoltà di poter registrare i progressi che lo studente ha compiuto nel corso del triennio, specie se al primo anno la media dei voti era ancora fragile, mentre la votazione del secondo anno, che conclude il terzo biennio, dovrebbe già far registrare un effettivo miglioramento, che sarà ancor più potenziato nel terzo anno   (terza media) considerato come occasione di recupero, di  rinforzo, di orientamento per il proseguimento degli studi
Per lo studente l’incontro di tutti i suoi docenti, per la prima volta insieme, in sede di colloquio pluridisciplinare, costituisce una significativa opportunità di dimostrare prima a se stesso e poi anche a tutti i suoi docenti il progresso realizzato nel corso del triennio
L’annunciata estensione della prova Invalsi anche per gli esami di stato conclusivi (maturità) costituisce una direzione da marcia da seguire ed una metodologia didattica da adottare  in maniera sistematica e puntuale nel corso dell’anno e non solo in alcuni periodi  speciali, quali le prove di simulazione o le prove Invalsi annuali
Anche per gli alunni disabili certificati  e con disturbi di apprendimento DSA,  occorre adoperare un correttivo e consentire lo svolgimento di prove  “personalizzate e semplificate” che non fanno cumulo nei conteggi  nazionali dell’Invalsi, essendo registrati   secondo le indicazioni previste, ma servono a completare la media dei voti in vista del voto finale.
Una scuola che opera l’inclusione valorizza i diversi momenti  del processo formativo e la prova di esame ha una significativa importanza nel processo evolutivo dello studente che si prepara al suo domani  definendo il  suo  (pecup) : “profilo educativo, culturale e professionale”
Tra le prospettive per il prossimo anno si auspica, inoltre,  che vengano rivisti i criteri e le normative amministrative per lo svolgimento degli esami, riconoscendo ai Presidenti di Commissioni i giusti compensi per il lavoro che viene svolto con professionalità ed elevata responsabilità

Giuseppe Adernò





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