Le difficoltà
evidenziate nel corso degli Esami di stato a conclusione
del primo ciclo di istruzione (esami di licenza media) sono comuni a
tante realtà regionali e, analizzando i diversi problemi emersi si
intende precisare che le novità introdotte quest’anno circa la
votazione finale hanno una logica che va ben interpretata.
Secondo le indicazioni ministeriali il giudizio di idoneità va espresso
in voto e quindi la soluzione migliore è quella di prendere in
considerazione la media dei voti riportati negli anni precedenti
Il voto di idoneità, però, non fa cumulo direttamente con le
singole prove di esame, ma diventa elemento da sommare e fa media
con il voto complessivo degli esami;
Questo lo schema:
Media I anno, Media II anno, Media III anno,
Media globale triennio Idoneità(A),
Prova scritta Italiano, Prova scritta Matematica, Prova INVALSI, Prova
scritta Inglese, Prova scritta Seconda Lingua,
Colloquio Orale, Media Prove di esame(B),
Voto finale A+B
Come si evince dall’allegata tabella sinottica, utilizzata come griglia
per la registrazione dei voti si ha contezza visiva del
reale progresso conseguito e maturato nel tempo.
Il voto finale scaturisce dalla media dei voti del triennio e la media
delle prove di esame. Il voto di idoneità non ha pari peso alle
singole prove di esame e la somma dei decimali fa la differenza nel
consentire di arrotondare il voto se superiore a 50.
Nel conteggio delle media delle prove di esami noi abbiamo inserito
inoltre il voto della prova di musica (pratica strumentale) ed il
totale è stato diviso per sette.
I docenti coordinatori quest’anno hanno lavorato con le calcolatrici
per conteggiare non il semplice voto, ma il percorso in vista del voto
finale.
Dalla lettura dei dati delle schede sinottiche delle classi, pur
condividendo la osservazione sulla difficoltà della prova Invalsi, come
lunghezza e complessità dei testi, difficoltà particolare nella
prova di matematica, anche per la presenza di argomenti non
completamente svolti e la non ancora acquisita cultura del tempo e
quindi molti ragazzi hanno attribuito parte dell’insuccesso al breve
tempo assegnato per le singole prove, si è potuto constatare che
l’85% delle schede esaminate di scuole diverse (centro e
periferia) il voto della prova Invalsi era coincidente con la media
globale del triennio e nei casi di una media 7,40, la prova
invalsi ha dato come esito 6, mentre con la media del 7,85, ha
dato come esito 7.
Questo dato conferma che la prova Invalsi fotografa il reale stato di
maturità e di competenza dello studente nella sua globalità e non solo
nello specifico settore disciplinare.
Sono pochi i casi nei quali non è stata riscontrata la
coincidenza tra la media di “idoneità”e la priva Invalsi.
Che ci siano ancora dei correttivi da apportare è sottolineato
dalle numerose osservazioni che pervengono dalle singole scuole.
E’ necessario comunque che la cultura didattica che la prova
Invalsi suggerisce e propone sia condivisa e diventi modello di nuova
didattica ed occasione per apportare correttivi e aggiustamenti nel
modo di fare scuola.
E’ necessario inoltre che venga svolta con la massima serietà e
rigore; forse anche quest’anno in qualche scuola si è ripetuto l’errore
di dare suggerimenti o addirittura scrivendo alla lavagna le risposte.
Il Presidente della commissione ha anche il compito di “osservatore
esterno” secondo le indicazioni dell’Invalsi e quindi è garante della
regolarità degli esami.
Per il prossimo anno si auspica che la prova Invalsi sia più completa
aggiungendo anche i quesiti di Inglese e così potrebbero essere
eliminate: la prova di matematica e la prova di inglese integrati
nella prova Invalsi, ma tutto ciò comporterà una revisione della
didattica e degli argomenti di studio di matematica e inglese.
Gli esami verrebbero così strutturati in tre prove scritte ed il
colloquio pluridisciplinare
1. la prova scritta di Italiano (con il tradizionale tema e
l’opportunità di libera espressione dello studente);
2. la prova Invalsi che comprende anche Matematica e
Inglese
3. La prova scritta di seconda lingua comunitaria, qualora non si
ritenesse opportuno inserire anche le domande relative alla seconda
lingua nella prova Invalsi che assumerebbe così la valenza di prova
scritta interdisciplinare
Gli esami risulterebbero così più leggeri, ma nello stesso tempo le
prove verrebbero ad assumere valenza di obiettività e di rigore. Anche
i criteri di assegnazione dei voti potrebbero essere modificati
assegnando al colloquio pluridisciplinare 20 punti e quindi si darebbe
meglio la facoltà di poter registrare i progressi che lo studente ha
compiuto nel corso del triennio, specie se al primo anno la media dei
voti era ancora fragile, mentre la votazione del secondo anno, che
conclude il terzo biennio, dovrebbe già far registrare un effettivo
miglioramento, che sarà ancor più potenziato nel terzo anno
(terza media) considerato come occasione di recupero, di
rinforzo, di orientamento per il proseguimento degli studi
Per lo studente l’incontro di tutti i suoi docenti, per la prima volta
insieme, in sede di colloquio pluridisciplinare, costituisce una
significativa opportunità di dimostrare prima a se stesso e poi anche a
tutti i suoi docenti il progresso realizzato nel corso del triennio
L’annunciata estensione della prova Invalsi anche per gli esami di
stato conclusivi (maturità) costituisce una direzione da marcia da
seguire ed una metodologia didattica da adottare in maniera
sistematica e puntuale nel corso dell’anno e non solo in alcuni
periodi speciali, quali le prove di simulazione o le prove
Invalsi annuali
Anche per gli alunni disabili certificati e con disturbi di
apprendimento DSA, occorre adoperare un correttivo e consentire
lo svolgimento di prove “personalizzate e semplificate” che non
fanno cumulo nei conteggi nazionali dell’Invalsi, essendo
registrati secondo le indicazioni previste, ma servono a
completare la media dei voti in vista del voto finale.
Una scuola che opera l’inclusione valorizza i diversi momenti del
processo formativo e la prova di esame ha una significativa importanza
nel processo evolutivo dello studente che si prepara al suo
domani definendo il suo (pecup) : “profilo educativo,
culturale e professionale”
Tra le prospettive per il prossimo anno si auspica, inoltre, che
vengano rivisti i criteri e le normative amministrative per lo
svolgimento degli esami, riconoscendo ai Presidenti di Commissioni i
giusti compensi per il lavoro che viene svolto con professionalità ed
elevata responsabilità
Giuseppe Adernò