Manifestazione a roma per dire no a tagli. cobas, stop scrutini
Data: Mercoledì, 16 giugno 2010 ore 18:47:24 CEST
Argomento: Rassegna stampa


(ASCA) - Roma, 15 giu - ''No all'accanimento verso una categoria che sta gia' pagando un alto prezzo alle politiche di contenimento della spesa''.
Oggi a Roma i sindacati della Scuola a Roma (Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams) hanno manifestato contro la manovra finanziaria, giudicata ''iniqua nei confronti dei lavoratori della scuola, penalizzati da un doppio intervento: blocco del rinnovo del contratto e blocco degli incrementi retributivi previsti gia' dal contratto vigente con effetti pesantissimi sulle retribuzioni, sulle pensioni, sulle liquidazioni''.
Secondo le sigle sindacali, ''il personale della scuola non rivendica privilegi ma solo il diritto a essere trattato con equita'.
La scuola - ricordano - e' un settore strategico, sul quale puntare per la ripresa e il rilancio della nostra economia: non puo' continuare a subire un'indiscriminata sottrazione di risorse''.
E se nel corso della manifestazione al Teatro Quirino di Roma, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha chiesto un incontro ''immediato'' con il governo per fermare i 'tagli' - ''se ci sono poche risorse, si gestiscano le scarse risorse senza toccare la dignita' degli insegnanti e della scuola'', ha detto - secondo le stime del segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna le disposizioni contenute nella manovra ''avranno effetti per 37 anni per il personale della scuola.
Il blocco dei passaggi stipendiali previsto dalla finanziaria (per il triennio 2010-2012 non viene riconosciuta giuridicamente l'anzianita' di servizio maturata) - ha spiegato - comporterebbe per tutto il personale in servizio lo slittamento di tre anni nella classe stipendiale successiva con ripercussioni che si determinerebbero fino al 2050''.
Quello che la manovra triennale del governo italiano chiede al personale della scuola, ha puntualizzato di Menna, ''e' un triplo balzello: blocco del contratto, blocco degli aumenti per anzianita', riduzione permanente della retribuzione con conseguenze sul trattamento pensionistico''.





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