Il CGA è una sezione del Consiglio di Stato, non è un altro giudice o un giudice diverso
Data: Domenica, 16 maggio 2010 ore 13:19:35 CEST
Argomento: Opinioni


Mi è capitato di leggere recentemente, tra le tante dichiarazioni che circolano in rete, un documento redatto dal prof. Salvatore Indelicato sulla vicenda del concorso ordinario in Sicilia annullato dal CGA. Preciso per il prof. Indelicato, che sembra lo sconosca, che il CGA è una sezione del Consiglio di Stato.   Egli censura la sentenza del CGA e soprattutto evidenzia la disparità di trattamento operata dai giudici “siciliani” rispetto agli altri giudici “italiani”.

Il preside Indelicato invia il documento al Consiglio superiore della Magistratura ed al Ministro della giustizia. Entrambi i soggetti dovrebbero censurare il comportamento dei magistrati del Consiglio di Giustizia Amministrativa  Regione Siciliana che, con i loro provvedimenti, avrebbero leso il legittimo diritto dei 426 professori che in atto, sulla base di una legge palesemente incostituzionale, sono stati “congelati” nelle loro posizioni, pur in presenza di un atto annullato dalla magistratura.
Ma andiamo al nocciolo della questione.

Il CGA è una sezione del Consiglio di Stato.  Nella Sicilia, in virtù della natura speciale della regione e del suo statuto, sono stati istituiti, a differenza di tutte le altre regioni, due TAR uno a Catania ed uno a Palermo e, come organo di secondo grado, il CGA  sezione del C. di S.  che opera presso la medesima regione. Non occorre, quindi, che i cittadini siciliani si rechino a Roma per presentare un eventuale appello, poiché una sezione del Consiglio di stato opera presso la medesima regione.

Quindi il CGA   è una sezione del Consiglio di Stato, non è un altro giudice o un giudice diverso. Sembra, infatti,  dallo scritto del preside Indelicato Salvatore che tale organo sia diverso dagli altri operanti in Italia. E’ come affermare che il Tribunale o la corte di appello di Catania  appartengano ad un altro ordine giurisdizionale diverso dal tribunale o corte di appello di Milano.
Non è così.

Sembra poi che Indelicato sconosca quali siano i principi e le regole che disciplinano l’amministrazione della giustizia in Italia e, ovviamente, anche in Sicilia, visto che ancora la Sicilia ne fa parte. I ricorsi sono decisi dai tribunali. I giudizi si articolano in più gradi. Nel caso del giudizio amministrativo si hanno solo due gradi: il primo dinanzi al Tar, il secondo dinanzi al Consiglio di Stato. Nelle vicende sottoposte all’esame dei magistrati, non ha alcuna partecipazione né alcun compito il Consiglio superiore della Magistratura, organo costituzionale; né tantomeno il Ministro di Grazia e Giustizia.

Il ricorso a tali soggetti non è ammissibile per censurare una decisione del magistrato, poiché altri sono i compiti che sono demandati  a questi organi; competenze e funzioni che sono note a qualsiasi studente che frequenti il primo anno della facoltà di giurisprudenza. Tuttavia sembrano ignorate dal prof. Indelicato che è un dirigente della pubblica amministrazione che scrive per rivendicare diritti legati alla qualifica di dirigente.
Io non entrerò nel merito delle sentenze per il rispetto che ad esse è dovuto.
Al preside Indelicato invece chiedo:

Come mai lei non ha dubbi sul fatto  che una delle due sentenze sia ingiusta?
Come mai non ha dubbi che delle due sentenze quella ingiusta sia quella del CGA?
Come mai si rivolge al Consiglio superiore della magistratura (qualora a questo organo fosse stato demandato un siffatto compito) non per stabilire quale delle due sentenze sia quella giusta, ma per bacchettare il CGA?
E’ la prima volta che organi giurisdizionali di pari rango emettono sentenze discordanti?
Quali ragionamenti la portano a conclusioni così drastiche: tutta la giustizia giusta nella sentenza del C.di S - Concorso in Puglia -  e tutta l’ingiustizia nella sentenza del CGA -  Concorso in Sicilia?
Le ricordo che Lei ha  anche “interdetto” sul sito di aetnanet la pubblicazione di note e argomentazioni contrarie a queste sue convinzioni.
Motivazione ufficiale: non parliamo più del Concorso ordinario in Sicilia. (*)
Scimmiottandola,  altri prof. Dirigenti congelati stanno riproponendo similes nugas: sentenza CGA ingiusta, sentenza  C.di S. giusta.
Ai professori, dirigenti congelati seri, (e molti lo sono)  mi permetto di dare un consiglio: chiedete a gran voce, voi,  di rifare il concorso, per la vs dignità e per la dignità del ruolo che ricoprite, non seguite ancora le sirene di turno.  
Alfredo Pappalardo

(*)- Per amore di verità, da quando c’è il sottoscritto come direttore responsabile del sito Aetnanet, questa scelta è partita da me e da me esclusivamente, proprio per evitare crociate a favore e contro su una materia che è di competenza della Giustizia amministrativa. P.A.







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